Era di origine albanese, si chiamava Nikola Astrit, aveva 32 anni ed era un gran bravo ragazzo loperaio albanese morto ieri mattina sotto un ascensore precipitato in uno stabile di via Carlo Ravizza 12, in zona piazza De Angelis. È questo immigrato regolare, dipendente della Vertical service e ricordato con immensa malinconia dai suoi colleghi, la terza vittima in poche settimane di ascensori precipitati nel vuoto. Il giovane uomo ieri mattina stava installando il nuovo ascensore ed effettuando i controlli definitivi insiemi ai colleghi. La Vertical service, infatti, lavora nello stabile in subappalto per la ditta di ascensori Mariani e gli operai erano nella fase conclusiva dellinstallazione quando, secondo le ricostruzioni della polizia, uno di loro ha inviato lascensore verso il piano terra per unultima prova. Purtroppo non si accorto della presenza nel vano del collega la cui testa è rimasta schiacciata tra la cabina e il mezzo piano, a circa due metri da terra.
Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 ma per il poveretto non cera più nulla da fare: era morto sul colpo. E purtroppo le operazioni di recupero del suo corpo si sono rivelate piuttosto complesse e lunghe. Gli operatori del pronto intervento, infatti, sono stati costretti a chiamare gli speleologi dei vigili del fuoco affinché estraessero il cadavere da sotto lascensore.
Le indagini ora mirano ad accertare non solo la dinamica del decesso ma anche le misure di sicurezza adottate durante il lavoro. Al momento, però, non pare ci fossero particolari irregolarità.
La tristissima serie di incidenti mortali in ascensore è iniziata lo scorso 9 novembre quando un montacarichi precipitato dal quinto piano in uno stabile di una società di Milano Fiori, ad Assago, ha ucciso un padre di famiglia di Cologno Monzese di 41 anni, ferendo gravemente altri due operai stranieri.
La mattina del 21 dicembre un altra disgrazia simile è avvenuta a Milano, nel quartiere Vigentino. Dove un altro operaio italiano, anche lui 41enne, mentre lavorava all'interno di un palazzo in via Bernardino Verro e si trovava nella tromba dellascensore è caduto dopo aver perso l'equilibrio. Così è precipitato da un altezza di tre metri e ha battuto il capo sul cemento morendo sul colpo.
Sul posto ieri mattina i colleghi del morto erano sotto choc. «Non è possibile - spiegava uno di loro in preda alla disperazione -, lavevo appena visto passarmi davanti, sarà passato un minuto da quando poi ho sentito lo schianto, non riesco a capacitarmi di quello che è successo...Era qui e adesso è morto: ma che vita è mai questa?».
Sul posto la polizia cercava di raccogliere elementi utili alle indagini e alla dinamica della disgrazia che, ancora nel tardo pomeriggio di ieri, sembrava particolarmente confusa o, comunque, difficile da ricostruire con esattezza.
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