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Al Museo Bonfanti in mostra le "belve" dei Rally

Esposizione esaustiva e accattivante quella proposta dal Museo Bonfanti di Romano d'Ezzelino (Vicenza) fino al 15 marzo. Argomento: le vetture rally dagli anni Sessanta ad oggi. Ricco anche il carnet di incontri

Il Museo Bonfanti-Vimar di Romano d'Ezzelino, in provincia di Vicenza, è senza dubbio una delle realtà più vitali e stimolanti del panorama museale italiano, non solo nel campo dell'automobilismo storico e sportivo. Innanzitutto è un museo privato, che «vive» del proprio, senza pesare sulle istituzioni. Poi ha un'attività senza soluzione di continuità, nell'arco di tutto l'anno, con proposte sempre all'altezza della situazione. La caratteristica peculiare del Museo, come gli appassionati ben sanno, è la proposizione di mostre ed esposizioni «a tema», vale a dire monografiche, quindi approfondite e solitamente complete nella loro cornice. Ora è la volta del rally, argomento non facile da affrontare sotto l'aspetto museale, ma che al Bonfanti hanno saputo bene impostare. E' infatti in calendario fino al 15 marzo la rassegna dal titolo: «Rally:arrivano i mostri - I terribili Gruppo B e... altro», che esibisce una trentina di vetture, suddivise in tre aree temporali: le glorie degli anni Sessanta e Settanta, seguiti dalle «belve» del Gruppo B, che montavano motori con potenze superiori ai 500 cavalli (tra le quali ricordiamo la Lancia 037 Rally, l'Audi Quattro Sport S1), oltre a una retrospettiva dedicata a Miki Biasion, per ricordare questo grandissimo campione di casa nostra, nel ventennale della conquista del suo primo titolo mondiale Rally, nel 1988, poi bissato l'anno successivo. Ed è un omaggio non da poco, visto che sono ben undici le sue vetture esposte, tra cui la Lancia Delta HF Integrale 16V Safari, la Delta 4WD e la 037 Totip. Ma, al di là dei «mostri impossibili», la vetrina offre anche modelli «normali», simili, come dire, alle auto di tutti i giorni. Quelle, peraltro, con le quali si correvano normalmente e abitualmente i rally fino a buona parte degli anni Settanta, anni in cui i piloti si spostavano regolarmente con le stesse vetture con cui poi avrebbero corso. Due esempi per tutti: l'Autobianchi A112 Abarth, impagabile «piccolina», e la mitica Lancia Fulvia HF. Ma la proposta del Museo Bonfanti non si ferma qui. Particolarmente ricco è infatti il programma d'incontri con i «driver» e i copiloti che racconteranno in queste prossime settimane - quante sono quelle che ci separano dalla data di chiusura della rassegna - le loro avventure nel mondo dei rally. Così ritroveremo vere e proprie «icone» delle corse su strada come Kankkunen, Alen, Rohlr, Blomqvist, Mouton,Zanussi, Cerrato, per finire, appunto, con Biasion.

Last but not least, Romano d'Ezzelino è non solo una piacevole località ma è anche una postazione strategicamente posizionata dal punto di vista geografico, turistico e culturale. Dunque: buon viaggio!

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