Un museo vivo più che mai

Complice la voglia di evasione che spinge lo spettatore a ricercare, nel film in sala, la panacea a certe brutture televisive, è andato molto bene, soprattutto a livello nazionale, Una notte al museo, pellicola che saluta il ritorno alla regia dell’istrione Shawn Levy. Storiella banale con Ben Stiller nei panni di un padre che fa di tutto per dimostrare a suo figlio di non essere una nullità. Assunto come guardiano notturno in un museo di Storia Naturale, l’imbranato Larry Daley scoprirà che, al calar delle tenebre, le creature ospitate nelle sale prendono magicamente vita. Una pellicola dove gli effetti speciali fanno la differenza e che le famiglie dimostrano di apprezzare a suon di risate. Così passa il messaggio che i musei sono luoghi «vivi» e non scatole impolverate di ricordi passati.
Parabola amara e malinconica è La cena per farli conoscere, il nuovo film di Pupi Avati con protagonista un bravissimo Diego Abatantuono che qui veste i panni di Sandro Lanza un attore in declino. Dopo una decina di anni, l’uomo si rende conto di aver perso lo smalto, le amicizie, gli affetti, l’attenzione dei media. Decide di mettere in scena un suicidio annunciato con la speranza di riconquistare visibilità. Ottiene, invece, di riunire le tre figlie, avute con donne diverse, che, preoccupate per il padre, si ritrovano in ospedale. La soluzione è farlo incontare, in una cena organizzata, con una donna colta e raffinata, nella speranza che scatti il colpo di fulmine. Detto di Abatantuono, va sottolineato però che la vera anima del film è Francesca Neri che, pur in una parte breve, riesce a rubare la scena agli altri interpreti. Si parla di famiglia ma anche di cinema, in un mix non sempre ben riuscito (qualche imperfezione si rileva soprattutto nel cast di supporto) ma che, alla fine, non sposta di una virgola la sensazione di aver assistito ad uno dei film più belli e sentiti del regista bolognese.
Senza infamia e senza lode è Miss Potter, il biopic di Beatrix Potter, icona della letteratura infantile e creatrice di personaggi conosciuti come Peter Rabbit. Le dà il volto una Renée Zellweger più Bridget Jones che amante anticonvenzionale, innamorata del suo editore Norman Warne, uomo molto più maturo di lei, nonostante i tentativi della madre di «ricondurla» sulla retta via. La sensazione è che il film sia un riassunto a suon di stereotipi di questo particolare genere in stile vittoriano, con personaggi stucchevolmente prevedibili. Tutto sommato, un’occasione sprecata.


I film più visti a Genova nell’ultima settimana: 1) Una notte al museo; 2) Manuale d’amore 2; 3) La ricerca della felicità; 4) Step up; 5) Blood Diamond; 6) La cena per farli conoscere; 7) Black Book; 8) Chestnut; 9) Casino Royale; 10) Bobby

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