Islamabad - Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha ammesso di essere stato sul sul punto di dimettersi anche se oggi si dice convinto di essere l’uomo giusto a guidare il Pakistan verso la democrazia. Lo ha detto lo stesso generale in un’intervista all’emittente britannica Sky News, che ne ha diffuso un’anticipazione. Musharraf, salito al potere in un golpe del 1999, il 3 novembre ha imposto nel paese lo stato di emergenza sospendendo la costituzione e arrestando migliaia di oppositori.
Alleanza tra oppositori L’ex primo ministro Benazir Bhutto, tornata in Pakistan dopo otto anni di esilio volontario, sta cercando di costruire un’alleanza con i partiti islamici e gli altri dell’opposizione per lanciare una campagna che obblighi il presidente Musharraf a rinunciare alla sua carica militare. Dopo un tentativo di mediazione con il presidente per il ritorno a un governo civile, indignata dalle azioni repressive sui suoi sostenitori e dagli arresti domiciliari, Bhutto ha annunciato ieri che il dialogo è finito e per la prima volta ha chiesto le dimissioni di Musharraf da presidente e capo militare.
Arrestato Khan Secondo quanto riferiscono i funzionari dei partiti Bhutto ha avuto consultazioni telefoniche con vecchi rivali tra cui Qazi Hussain Ahmed, capo di un’alleanza di partiti islamici, e Imran Khan per esortarli a una "coalizione di interessi". Khan, leader di un piccolo partito dell’opposizione, è stato arrestato oggi dalla polizia all’uscita da un campus universitario doveva l’ex campione di cricket aveva tentato di partecipare a una manifestazione contro lo stato di emergenza ma era stato fermato da alcuni studenti religiosi.
Khan si era rifugiato in un luogo segreto dopo la proclamazione dello stato di emergenza. "E’ stato preso in custodia al cancello del campus", ha dichiarato Malik Mihammad Iqbal, funzionario di polizia di Lahore, dove Khan è stato fermato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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