Musica e jogging: guai per le orecchie

Allarme dei medici: ascoltare in cuffia a tutto volume mentre si fa sport aumenta la sordità e può provocare forti otiti

Musica e jogging: guai per le orecchie

Nei parchi non si vede altro: ragazzi, signore o arzilli anziani corrono ascoltando musica con lettori mp3 e auricolari. La musica ti fa compagnia, ti distrae dalla fatica e dal caldo. E ormai quelle due monetine nere infilate nelle orecchie sono diventate parte integrante dell'equipaggiamento del tempo libero. Ma se lo sport fa bene alla salute, la musica ascoltata a tutto volume mentre si corre con gli auricolari, aggiunto ad un’abbondante sudorazione conseguente, può causare perdita di udito e altri gravi disturbi dell'orecchio.
I dati parlano da soli. Secondo gli specialisti dell'Istituto messicano di sicurezza sociale, 4 ragazzi su 10 con problemi di udito ascoltavano regolarmente il loro lettore mp3 con gli auricolari mentre praticavano sport. Purtroppo l'eccellente qualità dei nuovi lettori mp3 che non distorcono il suono nemmeno ad altissimo volume, inducono gli utenti ad alzarlo fino a livelli di grande rischio. E così, portare l'uso delle cuffiette mentre si fa sport aumenta anche la probabilità di contrarre delle infezioni dell'orecchio. La temperatura del corpo infatti aumenta e il sudore rimane nelle orecchie per mancanza di ventilazione, facendo sì che batteri e funghi possano proliferare. Ciò può provocare forti otiti che se non trattate bene possono portare alla perdita di udito.

L'alto volume, dunque può elettrizzare, ma può danneggiare inesorabilmente la nostra salute. Ne sanno qualcosa i 700 mila ragazzini italiani che hanno problemi di udito prima di aver compiuto i tredici anni. Per loro, oltre alla musica, esiste anche la conseguenza di otiti trascurate che alla fine lasciano il segno per tutta la vita. Già, se poi si va verificare ci si accorge che sono quasi sette milioni gli italiani adulti che non ci sentono bene.

Nel mondo, le cifre si moltiplicano: 400 milioni, secondo l'Oms, le persone sofferenti di ipoacusia. Negli Usa, rappresentano ben il 10% della popolazione. Ma che fare per salvare le nostre orecchie dal caos della civiltà moderna? Amplifon, leader italiano del settore con 400 centri disseminati lungo la penisola e 2500 punti di assistenza, ha stilato una sorta di decalogo salvaudito. Interessa grandi e piccini. E a scorrerlo sorprende come l'alcool in eccesso e anche il fumo incida negativamente sulla salute del nostro udito. Infatti l'abuso di alcol e tabacco può danneggiare il delicato meccanismo di trasmissione dei suoni al cervello. Poi ci sono i rumori, da cui bisogna proteggersi ovunque, al lavoro, nel traffico, in discoteca. Altro comandamento: curarsi dalla otiti in modo appropriato ed evitare antibiotici quando non sono prescritti dal medico. Poi ci sono i banali bastoncini di cotone per la pulizia delle orecchie. Possono lasciare il segno se utilizzati in profondità.

Fin qui la prevenzione. Che va supportata anche da controlli periodici regolari dai 50 anni in su. Diventa praticamente obbligatorio nella terza età visto che il deficit uditivo è uno dei più comuni disturbi. In Italia più del 30% della popolazione oltre i 65 anni soffre di questi disturbi. Ma farsi visitare è un impegno non gravoso né costoso. Nelle sedi Amplifon il controllo è gratuito. Eppure la resistenza alla prevenzione è grande.

Sempre in America, solo il 24,6% dei potenziali utilizzatori si arrendono alle protesi acustiche. E anche in Europa la diffidenza è grande. Solo 20 persone su cento accettano la macchinetta per sentirci meglio mentre in Italia la percentuale non supera il 15%.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica