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Musica, alla "Fabbrica del Vapore" il museo dedicato al pianeta del rock
Conterrà i 5000 pezzi della raccolta
del conduttore televisivo Red Ronnie. Dal 18 ottobre
fino al 15 marzo
i cimeli in mostra
in piazza Duomo<br />
Conterrà i 5000 pezzi della raccolta
del conduttore televisivo Red Ronnie. Dal 18 ottobre
fino al 15 marzo
i cimeli in mostra
in piazza Duomo<br />
Chi l’avrebbe maidetto. Sarà
il potere del rock, sarà che la
storia di questa musica ha superato
i cinquant’anni e si è fatta
istituzione, ma quasi non stupisce
vedere il sindaco Letizia Moratti
maneggiare la chitarra elettricaaforma
di continente
africano, simbolo
di Live Aid. Non
ne esce un assolo,
ma una fiammata
d’ottimismo, questo
sì. È accaduto ieri,
nella presentazione
aPalazzoMarinodella
mostra
«Rock’n’Music Planet
», un evento che
si inserisce nella promozione
di Expo
2015 e che - dal 18 ottobre al 15
marzo - occuperà nientemeno
che 730 metri quadrati di piazza
Duomo, giusto dietro il monumento
equestre di Vittorio Emanuele.
Un grande box pronto a
farsi percorso sonoro e visivo per
gli appassionati di rock e dintorni:
qui dentro, infatti, si raccoglieranno
i cimeli raccolti dal noto
conduttore televisivo Red Ronnie,
in una vita da collezionista
temerario (soprattutto per il suo
portafoglio). «Rock’n’Music Planet
» è la mostra rock - promossa
e sostenuta dall’assessorato allo
Sport e Tempo libero - pronta a
farsi addirittura Museo del Rock.
Gli oltre5000pezzi (tra strumenti,
foto, oggetti autografati, documenti,
locandine di film, copertine
di album) della collezione di
Red Ronnie, insieme a ben 30
sculture luminose dedicate all’universo
rock dall’artista neofuturista
Marco Lodola, formeranno
una «permanente» unica nel
panoramaitaliano, collocata nella
sede della Fabbrica del Vapore.
Tutto ciò avverrà dopo un
tour in Africa ed Europa che
«Rock’n’Music Planet» compirà
da fine marzo, per cinque mesi.
Ecco perché il padre della mostra,
Red Ronnie, sbandiera un
sorriso fuori dal comune e sentenzia
che «a differenza della
miaBologna, culturalmentemorta,
Milano èunacittà rivoluzionaria,
che sa fare scelte coraggiose.
Diciamo pure che Milano è
rock». Nella carrellata di oggetti
della rassegna (ingresso 5 euro,
unodestinato in beneficenza), vere
e proprie chicche: dalla già citata
chitarra «africana» alle FenderTelecastar
dell’ex Rolling Stone
Bill Wyman, alla Fender Stratocaster
di Kurt Cobain dei Nirvana,
per proseguire conunsemplice
piatto da tavola autografato
daJohn Lennon,unapoesia scritta
su un foglio da Jimi Hendrix,
un’armonicadiBobDylan, il contrabbasso
usatodaBill Haley nella
registrazione del leggendario
brano «Rock around the Clock»,
e via iconeggiando. La mostra -
organizzata in 9 tappe, dagli anni
’50 ad oggi, passando per le
grandi stagioni dei Beatles, di
Woodstock, del punk - è anche la
scintilla per una grande promessa,
fatta per bocca dell’assessore
Giovanni Terzi: «Il futuro Museo
del Rock sarà un work in progress:
ad ogni artista che verrà
in concerto a Milano, italiano o
straniero che sia, chiederemo un
cimelio da autenticare e lasciare
per la collezione».
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Qui le norme di comportamento per esteso.
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