
Sam Rivers, storico bassista dei Limp Bizkit, è morto all’età di 48 anni. La notizia è stata diffusa nella serata di sabato 18 ottobre attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul profilo Instagram della band, che ha voluto omaggiare pubblicamente uno dei suoi membri fondatori con parole cariche di affetto e dolore. Al momento, non sono state rese note le cause del decesso, anche se Rivers aveva da tempo una storia clinica complessa, legata a problemi epatici causati da un passato di abuso di alcol.
"Sam non era solo un bassista – si legge nel post della band – era pura magia. Il battito sotto ogni canzone, la calma nel caos, l’anima nel suono". "Oggi abbiamo perso un fratello. Il nostro compagno di band. Il nostro battito cardiaco."

Una figura centrale del nu metal
Nato a Jacksonville, in Florida, nel 1977, Sam Rivers aveva iniziato a suonare musica fin dalla scuola media. Curiosamente, il suo primo strumento era stato la tuba, scelta dettata dalla volontà di suonare in armonia con l’amico John Otto, futuro batterista dei Limp Bizkit, che già si dedicava alla batteria jazz. Solo in seguito Rivers si era avvicinato al basso elettrico e alla chitarra, strumenti con cui avrebbe poi definito il suo stile unico nel panorama nu metal.
Nei primi anni ’90, mentre lavorava in un fast food Chick-fil-A, Sam incontrò Fred Durst, destinato a diventare il frontman dei Limp Bizkit. I due condivisero fin da subito la passione per la musica e fondarono una prima band, i Malachi Sage, durata però poco. Fu nel 1994 che, insieme a Otto, Rivers contribuì a creare i Limp Bizkit, completando la formazione definitiva nel 1996 con l’arrivo del chitarrista Wes Borland e del DJ Lethal, ex membro degli House of Pain.
Il successo planetario
Il gruppo divenne rapidamente un fenomeno mondiale, affermandosi come uno dei nomi di punta del movimento nu-metal, al fianco di band come Korn e Deftones. Dopo aver firmato un contratto con la Flip Records, grazie a un’esibizione d’apertura proprio per i Korn, i Limp Bizkit pubblicarono il loro album di debutto Three Dollar Bill, Y’all nel 1997.
Il vero successo arrivò però due anni dopo, con Significant Other (1999), trascinato dal singolo Nookie e da una discussa cover metal della hit Faith di George Michael. L’album debuttò al numero uno della Billboard 200, confermando i Limp Bizkit come una delle rock band più influenti dell’epoca.
Nel 2000 uscì Chocolate Starfish and the Hot Dog Flavored Water, altro album di successo, ma anche periodo di crescenti tensioni interne. I testi provocatori e i comportamenti controversi del frontman Fred Durst, uniti a frequenti litigi con Wes Borland (che lasciò la band nel 2001 per poi rientrare), iniziarono a minare la coesione del gruppo.
Nel 2003 Rivers passò temporaneamente alla chitarra per l’album Results May Vary, ma Borland tornò nel 2004 per ristabilire l’assetto originale. Tuttavia, nel 2006 la band si prese una pausa. In quel periodo, Sam iniziò a lavorare come produttore per alcune band locali, tra cui Burn Season e The Embraced.
La lotta contro la dipendenza e la malattia
Nel 2015, Rivers si allontanò dalla band per gravi motivi di salute. Solo successivamente fu reso noto che il musicista stava combattendo una malattia epatica, sviluppatasi come conseguenza dell’abuso di alcol. In un’intervista a Metal Injection, raccontò come la situazione fosse diventata critica al punto da rendere necessario un trapianto di fegato, effettuato nel 2017.
"Se non smetti, morirai. E, al momento, sembri aver bisogno di un nuovo fegato", gli disse un medico dell’UCLA. "Ho smesso di bere, ho fatto tutto ciò che i medici mi hanno detto. Ho seguito un percorso terapeutico per l’alcolismo e ricevuto un trapianto perfettamente compatibile. Sono tornato e mi sento benissimo", dichiarò Rivers nel libro Raising Hell (Backstage Tales From the Lives of Metal Legends), uscito nel 2020.
La sua forza di volontà lo riportò sulla scena: nel 2018 si riunì ufficialmente alla band, partecipando attivamente a tour e concerti, compresa l’ultima esibizione al Leeds Festival nell’agosto 2025. L’ultima attività social di Rivers risale proprio a pochi giorni prima della morte, quando pubblicò un post su Instagram per celebrare il 25º anniversario di uno degli album più amati dei Limp Bizkit, scrivendo semplicemente: "Nient’altro che amore".
Una perdita incalcolabile
La morte di Sam Rivers rappresenta un colpo durissimo per i Limp Bizkit, per il mondo della musica e per i fan di tutto il mondo. Con il suo stile distintivo, la sua energia sul palco e il suo groove potente, Rivers ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del rock degli anni 2000.
"Dal primo accordo suonato insieme, Sam portava una luce e un ritmo impossibili da rimpiazzare. Il suo talento era naturale, la sua presenza indimenticabile, il suo cuore enorme", ha scritto la band nel post di addio.
Un ricordo commosso
"Era un tipo di essere umano che capita una volta nella vita.
Una vera leggenda tra le leggende. Il suo spirito vivrà per sempre in ogni groove, in ogni palco, in ogni ricordo. Ti vogliamo bene, Sam. Ti porteremo con noi, sempre. Riposa tranquillo, fratello. La tua musica non finirà mai", conclude il post.