Fabri Fibra capisce la radio

Chiunque osservi la scena musicale, si accorge che la vera popolarità, ossia quella trasversale, arriva ancora dai media che sono popolari e trasversali, e tra questi c’è la radio

Fabri Fibra capisce la radio
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«I fan dicono che non c’è bisogno che tu vada in radio, ma te lo dicono solo quando ci vai. Quando non sei più in radio, non li vedi più. Vanno da chi va in radio». C’è voluto Fabri Fibra (qui in Supernova , il podcast di Alessandro Cattelan) a ribadire quanto sia tuttora importante, anzi fondamentale, la radio per gli artisti pop. È la parola di uno dei rapper più importanti della scena italiana, uno che non ha mai avuto problemi a dire ciò che pensa. Stavolta ha ribadito quella che rimane una ovvietà per tutti tranne per chi fa finta di non capire. Chiunque osservi la scena musicale, si accorge che la vera popolarità, ossia quella trasversale, arriva ancora dai media che sono popolari e trasversali, e tra questi c’è la radio. Invece chi riduce tutto ai numeri dello streaming o dei like tende a sottovalutare l’effetto delle playlist radiofoniche sul successo di ogni singolo brano pop. In realtà, la radio garantisce non solo una visibilità costante e non ricercata (trasmette anche musica che non scegli) ma soprattutto raggiunge anche chi non è fan dell’artista, quindi amplia il bacino di utenza dell’artista e in qualche modo contribuisce a legittimarlo.

Come sempre accade, si pensa che il media nuovo distrugga quello vecchio. In realtà piattaforme, social e radio possono convivere senza problemi. Ben sapendo che la vera popolarità arriva solo da uno di loro. Almeno per ora.

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