Yurij Temirkanov, il Superbo

Il russo europeo Cjaikovskij nelle mani incantatrici del cabardo-balcaro Temirkanov ci diceva che per gli artisti della sua sensibilità gli Stati Uniti di tutta l'Europa erano un sogno che elevava lo spirito al di sopra delle tragedie umane

Yurij Temirkanov, il Superbo
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Solo il Verbier Festival, attraverso la collana Verbier Gold, realizzata in collaborazione con Deutsche Grammophon, ha ricordato il grande maestro Yurij Temirkanov, a due anni dalla morte. E lo ha fatto nel segno di un autore di cui Temirkanov è stato interprete modello, Cjaikovski (DGG 48678006). Nella prima parte si ascolta la sua suite del balletto Il lago dei cigni e nella seconda, la grandiosa Quinta sinfonia. Eleganza tersicorea ed espressività romantica prendono vita dal gesto sobrio di Temirkanov a partire dal tenebroso notturno dei cigni, dove spunto melodico, coloriti e dinamiche dei tremoli catapultano l'ascoltatore nella magia della fiaba. Non c'è passo caratteristico che non abbia lo stacco giusto e lo spicco precipuo (la pensosa vivacità della ciarda ungherese, lo slancio ritmico leggero ed elegante della danza spagnola, la cantabilità sfrontata e salterellante della tromba italica nella danza napoletana, la sanità della mazurka polacca).

Il russo europeo Cjaikovskij nelle mani incantatrici del cabardo-balcaro Temirkanov ci diceva che per gli artisti della sua sensibilità gli Stati Uniti di tutta l'Europa erano un sogno che elevava lo spirito al di sopra delle tragedie umane. Cjaikovskij, narratore fuori del comune di quelle «tragedie» personali e collettive, viene reso da Temirkanov con arte superba, in equilibrio fra decantazione lirica, eroiche fiammate, pulsioni nichiliste.

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