Giovanni Gavazzeni

Il russo europeo Cjaikovskij nelle mani incantatrici del cabardo-balcaro Temirkanov ci diceva che per gli artisti della sua sensibilità gli Stati Uniti di tutta l'Europa erano un sogno che elevava lo spirito al di sopra delle tragedie umane

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Yurij Temirkanov, il Superbo

L'occasione era ghiotta, potendo contare come fondale e parziale scenografia sull'Amerigo Vespucci colà ormeggiata

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Un "Boccanegra" all'altezza

Il regista Laurent Pelly ha gestito da maestro la tempesta dei caratteri: la riuscita di questo spettacolo è nella messa in scena (la squadrata direzione d'orchestra era più adatta alla rivista militare che agli intrighi dei teatranti)

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Comicissima "Opera seria"

Maria Tipo era concertista di fama internazionale (prima donna a vincere l'allora prestigiosissimo Concorso di Ginevra nel 1947) e insegnante generosa e autorevole

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Maria Tipo, maestra e solista

Il direttore Timur Zangiev ha trasformato lo scrigno melodico e drammatico in una deludente sequela di situazioni incolori, senza uno straccio di rapporto una con l'altra, supportato da un'orchestra ai minimi della forma

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La Scala maltratta Cajkovskij

Distribuzione largamente felice intorno al tenore Carlo Ventre che ha sostenuto con dignità l'ingrato ruolo di Hagenbach e alla solida Eunhee Maggio

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Bentornata, cara "Wally"

Un tesoro da cui riemerge il fratello minore Michele, emigrato in Argentina

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Quel Puccini gaucho del West
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