Il russo europeo Cjaikovskij nelle mani incantatrici del cabardo-balcaro Temirkanov ci diceva che per gli artisti della sua sensibilità gli Stati Uniti di tutta l'Europa erano un sogno che elevava lo spirito al di sopra delle tragedie umane

Il russo europeo Cjaikovskij nelle mani incantatrici del cabardo-balcaro Temirkanov ci diceva che per gli artisti della sua sensibilità gli Stati Uniti di tutta l'Europa erano un sogno che elevava lo spirito al di sopra delle tragedie umane
L'occasione era ghiotta, potendo contare come fondale e parziale scenografia sull'Amerigo Vespucci colà ormeggiata
Il regista Laurent Pelly ha gestito da maestro la tempesta dei caratteri: la riuscita di questo spettacolo è nella messa in scena (la squadrata direzione d'orchestra era più adatta alla rivista militare che agli intrighi dei teatranti)
Maria Tipo era concertista di fama internazionale (prima donna a vincere l'allora prestigiosissimo Concorso di Ginevra nel 1947) e insegnante generosa e autorevole
Il direttore Timur Zangiev ha trasformato lo scrigno melodico e drammatico in una deludente sequela di situazioni incolori, senza uno straccio di rapporto una con l'altra, supportato da un'orchestra ai minimi della forma
Distribuzione largamente felice intorno al tenore Carlo Ventre che ha sostenuto con dignità l'ingrato ruolo di Hagenbach e alla solida Eunhee Maggio
Un tesoro da cui riemerge il fratello minore Michele, emigrato in Argentina