Musicultura, omaggi a Tenco e De Andrè

Morgan ha eseguito un brano di «Non al denaro...». Convincono i Cousteau con «Mi sono innamorato di te»

Erika Barbacelli

da Macerata

La cornice, a volte, fornisce una prima immediata lettura di ciò che si andrà a vedere. E forse non è stata una scelta avventata per il premio Musicultura far debuttare la sua sedicesima edizione in una delle Arene più belle d’Italia, lo Sferisterio di Macerata. Tre giorni in cui la canzone d’autore visita longitudini e latitudini dell’Italia canora in un passato sempre più intrecciato al presente. Il versante ligure traversato da Ivano Fossati, che ha ceduto alle lusinghe del Festival dopo quindici anni di corteggiamento, ha trovato una nota genovese nel presentatore Corrado Tedeschi, ma anche l’aura di Fabrizio De Andrè, che partecipò alla seconda edizione della kermesse marchigiana, con la rivisitazione dell’ album Non al denaro, non all’amore né al cielo da parte di Morgan. L’ex Bluvertigo e Fernanda Pivano hanno ripreso passi dell’antologia di Spoon River cui è ispirato quel memorabile disco: «Il suonatore Jones, che si rifiuta di considerare la musica un mestiere perché altrimenti perderebbe la sua libertà è il personaggio che sento più vicino alle mie corde anche perché ci rivedo Fabrizio». Ancora passato e presente a contatto nell’omaggio a Luigi Tenco. Ma questa volta l’asse ligure si è tinto di sonorità inglesi con gli unici ospiti stranieri, i Cousteau, nella prima uscita italiana della nuova era, quella del cd Nova Scotia. «Abbiamo conosciuto Tenco qualche anno fa mentre eravamo in tournée in Italia. Ci hanno regalato un suo disco - hanno spiegato - e da allora abbiamo iniziato a sentirlo. Anche se è distante dalla nostra musica, siamo stati contenti di poter fare una sua canzone su un palco come questo». Presente e passato ma anche contemporaneo ed attuale, come il concertone del Live Aid 8 di Roma che qualche polemica aveva creato nei giorni passati tra gli aderenti: e tra coloro che ne apprezzano i contenuti ma con riserve sugli obiettivi finali ci sono anche i Cousteau.
Ed è salito sul palco anche Povia che si è riappropriato della «sua» scena dopo il passaggio al Festival di Sanremo così come anche l’altro figliol prodigo Gian Maria Testa vincitore di due edizioni e ultimamente dedito a lavori di grande raffinatezza e sperimentazione.


E tra i totem metallici che si innalzano al centro della scena, in realtà spaccati delle scenografie dell’Aida ripescati dal regista teatrale Pepi Morgia nei magazzini del teatro all’aperto, scivoleranno anche questa sera le note del cast artistico scelto da Piero Cesanelli (nel cast anche Sergio Cammariere). Oggi, infatti, si proclamerà il vincitore del Musicultura Festival (che si aggiudicherà anche i 20 mila euro in palio) tra i colori del sud con Teresa De Sio con Raiz e Massimo Ranieri con Noa.

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