«Con Musso nessuno strappo insanabile»

«Con Musso nessuno strappo insanabile»

(...) non scioglie le riserve spiegando che al momento «non riteniamo di smentire o rettificare alcunché» sulla eventuale iscrizione nel registro degli indagati.
La reazione dell’ex ministro
«Non amo alzare i toni, ma la sensazione netta è quella di un “tiro al bersaglio”. È necessario che i magistrati approfondiscano e chiariscano al più presto tutta questa vicenda. Io sono sereno». È questo il pensiero espresso da Claudio Scajola sul suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta insieme all’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone per l’appalto. «Mi sembra ridicolo - prosegue l’ex ministro dello Sviluppo Economico - nulla mi può essere addebitato se non il fatto che sono trent’anni che penso a quest’opera: da imperiese e da amministratore, ho sempre operato perché questo sogno di crescita per la mia regione diventasse realtà. Ci siamo riusciti. È una questione paradossale: ne deduco che si fa fatica a credere che un amministratore pubblico possa operare nell’ interesse della comunità».
Pdl dalla parte di Scajola
Dopo le parole dell’ex ministro quasi nessuno nel Popolo della Libertà ligure ha atteso più di un istante per esprimersi: «Non stupisce questo nuovo attacco frontale: gli sviluppi dell'inchiesta di Perugia stanno confermando la sua innocenza, ma c'è chi continua a volerne rovinare l'immagine ed ha quindi dovuto sferrare un nuovo colpo». Il commento arriva da quattro parlamentari liguri del Popolo della Libertà: i deputati Michele Scandroglio, Sandro Biasotti e Roberto Cassinelli e il senatore Franco Orsi. «Ci auguriamo - concludono i parlamentari - che la magistratura lavori con la massima celerità perché siamo certi si dimostrerà senza alcun dubbio la sua totale estraneità». Sulla falsa riga anche i consiglieri regionali Pdl a partire dal capogruppo Matteo Rosso che chiede a Scajola un impegno ancora maggiore all’interno del partito, stesso pensiero di Roberto Bagnasco mentre Raffaella Della Bianca auspica «in un suo rientro a pieno titolo e in tempi brevi perché la Liguria sta subendo gli effetti della sua assenza». Luigi Morgillo parla di «giustizia ad orologeria» e di «indagine che sfiora il ridicolo, viene indagato un politico che cerca di vedere realizzata un’opera e si preoccupa che a costruirla sia uno dei più importanti imprenditori a livello mondiale. Fare il bene della propria comunità è diventato un reato?». Marco Melgrati vuole essere indagato per concorso morale in associazione a delinquere con Scajola. Si esprime anche il coordinatore provinciale del partito a Genova Roberto Levaggi sottolinea «come le inchieste giudiziarie vengano fatte dagli organi di stampa attraverso uno stillicidio mediatico» così come Beppe Costa, consigliere comunale a Genova. Da Ventimiglia il sindaco Gaetano Scullino ribatte: «È un intervento ad orologeria contro un servitore dello Stato».
I suoi elettori con il deputato di Imperia
Ha stupito l’attestazione di stima nei confronti di Claudio Scajola arrivata dalla gente di Imperia. La redazione de il Giornale è stata subissata da fax ed email di solidarietà verso il politico del Pdl. Lettere che il nostro Giornale conta di pubblicare nei prossimi giorni, come quella di cittadini che scrivono «Non è accettabile infangare di continuo Scajola, figura che ha contribuito in maniera imprescindibile a garantire lo sviluppo della città di Imperia. È ora di finirla». Di «surreali ipotesi» e «tiro al bersaglio» scrive Giuseppe Di Pasquale, mentre Alessandro Giai Arcota si chiede: «Chi indaga e sa di farlo in malafede ed in maniera totalmente infondata, perché non paga di tasca propria le spese giudiziarie?». Alessandro Gianmoena lo vede «vittima di una delegittimazione mediatica».

Altri hanno dubbi sulla tempestività dell’inchiesta, ma in tanti - soprattutto - gli chiedono di «continuare ad essere guida politica in Liguria». Per questa mattina alcuni amici di Scajola hanno organizzato una passeggiata di solidarietà nel porto turistico finito nel mirino della procura.

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