(...) e logorare i dirigenti locali del partito per, magari, farsi buttare fuori. Lui, invece, parla della Fondazione che trova casa in via XX Settembre 8 interno 14, sede centrale di Oltremare battezzata ieri sera insieme allamico Gino Paoli e a molti simpatizzanti del centrodestra. Tra questi Roberto Cassinelli, coordinatore vicario del Popolo della Libertà a Genova che conferma la sua linea: «è il nostro miglior candidato», ma quando gli viene riferito che Musso ha confermato di non volere il simbolo del Pdl in suo appoggio replica: «Prendiamo atto, ma ci sono ancora tanti mesi per parlarsi. Io il candidato? Se me lo chiede il partito faccio tutto, non sono candidabile solo per le corse comode, faccio anche quelle scomode» con evidente riferimento al fatto che il senatore rifiutò la candidatura alleuroparlamento un anno fa.
Tornando alla sede, starà aperta quattro giorni la settimana (non il mercoledì e nei week end) dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 e ospiterà soci e simpatizzanti che dal prossimo mese si misureranno in scuola di formazione politica coordinata dal professor Stefano Monti Bragadin. Poi in un anno 25 incontri nei vecchi quartieri di Genova per prendere nota dei problemi e lavorare sulle soluzioni, «prepareremo un programma dettagliato con il quale presentarci oppure vendere a qualcuno» racconta Musso che spiega come altre sedi di Oltremare saranno presenti nelle delegazioni e in provincia. In consiglio comunale cè chi, come Emanuele Basso appena uscito dal Pdl punta sulla costruzione di un gruppo con letichetta della Fondazione Oltremare che raccoglierebbe, oltre a Musso, anche Giuseppe Murolo, Gianni Bernabò Brea e Walter Centanaro: «Ma non è in agenda» precisa il professore universitario che sullevoluzione politica nazionale spiega: «Sono rimasto nel Pdl nonostante i miei distinguo siano precedenti a quelli di Fini.
La critica al Popolo della Libertà però è continua nelle parole di Musso che dice di volere un processo di democrazia interno, «ben vengano i congressi territoriali, se ci saranno dirò la mia. Ma ci saranno?».
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