Con Musumeci il Comune non faccia sconti

Cosa non ha funzionato dell'Ecopass, creando tanto disagio ai milanesi e danno all'immagine dell'amministrazione? Il call center, insufficiente, ma soprattutto il sistema tecnologico informatico, impazzito e paralizzato. Siamo tifosi dell'imprenditorialità al governo, cioè dei principi che fanno o dovrebbero fare funzionare un'azienda: ricerca dell'efficienza finalizzata al risultato, economicità, scelta delle persone sulla base di competenze dimostrate, del merito e della responsabilità.
Avere come sindaco una imprenditrice, figlia, nipote e moglie di imprenditori è garanzia che questi principi vengano rispettati nell'amministrazione di una metropoli complessa come Milano. Non ci stracciamo le vesti se l'introduzione dell'Ecopass ha creato tanti problemi. Siamo certi che presto le cose funzioneranno.
Ma scoprire che il responsabile della disfatta tecnologica, il direttore dei Sistemi informatici del Comune, Alessandro Musumeci, se ne sta tranquillamente in vacanza in Brasile mentre la «sua» macchina, da lui creata e gestita, va in pezzi francamente ci scandalizza. E dovrebbe scandalizzare anche il sindaco che, pare, non ne fosse informato. Nessun manager lascia l'azienda impegnata in una prova tanto complessa e innovativa di cui, per giunta, è il principale responsabile. Musumeci lo ha fatto. È stata la Moratti a volerlo al Comune di Milano pagandolo lautamente, oltre 200 mila euro all'anno: era con lei al ministero dell'Istruzione.

Ma forse il clima milanese non gli giova, giacché, stando ai risultati, non ha dato prova di competenza, efficienza e senso di responsabilità.
Nell'interesse della città (e della propria immagine) il sindaco dovrebbe trarne le conseguenze. Come farebbe, da imprenditore, nella sua azienda.

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