Mutu choc: è ancora doping Rischia di chiudere la carriera

Positivo dopo Fiorentina-Bari. Al Chelsea pagò per la cocaina, stavolta è uno stimolante. Pena da 1 a 4 anni. La società: "Crediamo alla buona fede"

Mutu choc: è ancora doping 
Rischia di chiudere la carriera

L'unica consolazione per la Fiorentina è che la positività di Adrian Mutu è emersa a mercato ancora aperto. Entro le 18 di lunedì il ds Pantaleo Corvino potrà prendere un attaccante di livello, perlomeno in prestito: l'innesto è fondamentale per superare il Bayern Monaco in Champions. Il romeno è a Firenze da quattro stagioni, questa è la più disgraziata (4 gol in 11 partite). Il controllo che lo inchioda è stato effettuato il 10 gennaio, dopo il 2-1 ai pugliesi, con la sua rete decisiva a un quarto d'ora dalla fine. Sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame, l'estrosa punta peraltro non ha mai avuto problemi evidenti di sovrappeso. «Probabilmente l'obiettivo è l'aumento dell'aggressività - spiega Luciano Caprino, farmacologo dell'università La Sapienza di Roma -. Il farmaco appartiene alla famiglia delle anfetamine, è un eccitante centrale, aumenta la pressione e il rischio di problemi cardiovascolari». Nel 2002 in Italia ne fu vietata la vendita, l'anno successivo venne riammesso solo su prescrizione di un ristretto numero di specialisti; pochi giorni fa è stato nuovamente levato dal mercato.
Mutu è recidivo, in Inghilterra fu squalificato 7 mesi per cocaina, in base al codice Wada rischia da uno a 4 anni. Ha saputo della positività ieri pomeriggio, dopo il lavoro in palestra si stava recando al campo per la seconda parte di allenamento. Sotto choc, è rientrato negli spogliatoi dello stadio Franchi, sul pulmino societario in compagnia del team manager Roberto Ripa e del medico Paolo Manetti. «Non somministriamo farmaci vietati ai nostri giocatori», sottolinea il medico. «Ovviamente Adrian è un po' preoccupato - dice Victor Becali, uno dei suoi manager -, ma siamo ottimisti». La Fiorentina gli crede. Lo ha annunciato in un comunicato: «La società, pur confermando ogni contrarietà all’assunzione di sostanze vietate, ma credendo anche alla buona fede dell’atleta, cercherà di fare al più presto chiarezza sulle dinamiche della vicenda».
Mutu ha 31 anni, gli venisse comminato il massimo della pena, lo stop sino al 2014, con buona probabilità chiuderebbe qui la carriera. Si era rivelato appena maggiorenne, nell'Arges Pitesti, passò alla Dinamo Bucarest (22 gol in 33 partite). Lo prese l'Inter, nel 99-2000, lasciò appena intravvedere il suo talento. Conobbe Prandelli a Verona, segnò 16 reti per le due salvezze in A. Lo seguì al Parma, dove toccò il record realizzativo, 18 gol e quarto posto sfiorato. Il dt Sacchi lo cedette al Chelsea per 22 milioni e mezzo di euro, Mourinho lo ignorò (22 apparizioni, 6 gol). Adrian divorziò dalla moglie e sbandò: frequentò una pornoattrice romena, risultò positivo alla cocaina. Lo stop fu per metà stagione, Abramovich però volle recuperare i soldi spesi, lo licenziò e la Fifa gli diede ragione, multando Mutu per 17 milioni di euro. Il Tas confermò il provvedimento, congelato tre mesi fa.
Capello nel 2005 lo prese alla Juve, fece 7 gol nella stagione dello scudetto revocato.

In viola arrivò a 27 anni, con Prandelli («Un padre, fratello e amico») la consacrazione: miglior calciatore di serie A 2006-07, terzo cannoniere con 17 gol l'anno dopo. Nel luglio 2008 la Roma l'aveva in pugno, la famiglia Della Valle lo trattenne per la Champions. Da allora è stato fermato da due operazioni.

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