Tra febbraio e settembre le banche hanno sospeso mutui per 4 miliardi di euro a circa 31mila famiglie. La notizia arriva dallAbi che aggiunge come la misura sia stata applicata a 30.868 contratti. La liquidità in più per far fronte alla crisi ha raggiunto, dunque, una quota pari a 207 milioni, che significano per ogni famiglia una media di 6.300 euro. Emerge, quindi, che la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato lintera rata (88% dei casi): la causa più frequente della richiesta nelle posizioni cosiddette «in bonis» - ossia senza ritardi nei pagamenti - è stata la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Stesso motivo anche per le posizioni con ritardo nei pagamenti. Dal punto di vista territoriale, il maggior numero di domande ammesse si registra al Nord con il 53,1%, segue il Centro (25,7) e poi Sud e Isole (21,2%). In particolare, ricorda lAbi, laccordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui siglato lo scorso dicembre tra Palazzo Altieri e le associazioni dei consumatori vuole offrire uno strumento immediato di aiuto alle famiglie.
Liniziativa costituisce la «misura minima» alla quale le banche possono aderire, ferma restando la piena libertà di ciascun istituto di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dallaccordo. Finora hanno offerto condizioni migliorative 172 banche che rappresentano il 64% del mercato. Il piano è partito il primo febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento a eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.
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