da Roma
Arrivano anche in Italia i primi segnali di credit crunch. Dopo oltre due anni di offerta creditizia abbondante da parte delle banche, lindagine sul credito bancario nel primo trimestre 2008, effettuata da Bankitalia in coordinamento con la Bce, mostra un irrigidimento nella concessione dei mutui. La rilevazione indica inoltre una restrizione dei criteri adottati dalle banche per il credito alle imprese, che ancora non emerge nei dati sullandamento dei prestiti; la si avvertirà nel secondo trimestre.
Gli istituti sondati da via Nazionale - un campione di nove gruppi bancari - attribuiscono il rallentamento nel mercato del credito interno alla crisi finanziaria globale, che incomincia a farsi sentire anche in Italia con mesi di ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Dunque, le banche prestano maggiore attenzione ai criteri di erogazione dei prestiti, siano mutui casa per le famiglie che finanziamenti alle imprese. In particolare, sui mutui le banche sembrano prestare maggiore attenzione alla percezione del rischio, ovvero alle attese sullandamento generale delleconomia e alle prospettive del mercato immobiliare. È evidente che le aspettative di un rallentamento economico e di una stagnazione - se non addirittura un calo - delle compravendite immobiliari porta gli istituti bancari a concedere prestiti e mutui con maggiore prudenza. Per il momento, questa politica non ha avuto effetti sensibili sulla richiesta di mutui o di finanziamenti da parte delle imprese; ma nei prossimi mesi, le cose potrebbero andare diversamente.
Nel resto dEuropa il mercato del credito si sta ancor più restringendo. Lindagine della Bce (il Bank lending survey trimestrale, di cui il sondaggio di Bankitalia fa parte) mostra una evidente difficoltà, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese, a ottenere prestiti dalle banche. La quota di banche che riporta inasprimenti nella concessione di credito è del 49%, contro il 41% del quarto trimestre 2007. Cala anche la domanda di prestiti (-17%). Quanto ai mutui casa, la domanda netta da parte delle famiglie nelleurozona è risultata in calo del 57% nel primo trimestre 2008 rispetto allanalogo periodo dellanno precedente.
Secondo lEurotower, il secondo trimestre potrebbe risultare meno negativo del primo sul mercato del credito europeo. Tuttavia, il peggioramento del clima di fiducia tra famiglie e imprese, e il mantenimento dei tassi ufficiali a livelli piuttosto elevati, non portano a ritenere del tutto giustificata la previsione della Bce.
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