Roberto Anedda è direttore marketing e vicepresidente di MutuiOnline, primo broker italiano di finanziamenti immobiliari tramite Internet e telefono. La società, quotata in Borsa, offre i prodotti di 40 banche, dai colossi nazionali alle banche locali. Il volume intermediato è passato dagli 1,2 miliardi di euro di mutui nel 2007 agli 1,3 miliardi nel 2008, con circa 10mila erogazioni, e questo nonostante lesplodere della crisi del settore creditizio. Quella di Anedda è dunque una posizione privilegiata per osservare cosa sta accadendo realmente in un settore tanto importante per le famiglie (la casa è di gran lunga il primo investimento degli italiani) quanto per leconomia. I tassi sono calati, con lultimo ribasso della Bce siamo all1,25%, ma le famiglie, data la crisi, sono poco propense a spendere e a indebitarsi.
Come sta andando il mercato dei mutui immobiliari?
«In effetti siamo un po in una terra di mezzo. La situazione delleconomia è quella che è, quindi negli ultimi tempi non cè stata molta positività, né nel mercato immobiliare né in quello dei finanziamenti. Le famiglie di fronte alle difficoltà o allincertezza limitano o posticipano le scelte dinvestimento. Va però detto che il forte calo dei tassi sta riportando interesse verso i mutui e lacquisto della casa. Nei primi mesi registriamo una maggiore vivacità del mercato. Le richieste aumentano, e questo nonostante alcuni istituti di credito abbiano più difficoltà a erogare i finanziamenti».
Ma col denaro a buon mercato non è migliorata la situazione del credito?
«È che rispetto a un anno fa diversi istituti hanno una minore flessibilità operativa. Quindi decidono di non concedere certi tipi di mutui, per esempio quelli che finanziano il 90% e più dellacquisto della casa. Insomma, non si vogliono prendere troppi rischi. Alcune banche anche su prodotti banali come quelli a tasso fisso non offrono più determinate durate oppure, per tutelarsi, ampliano gli spread (il differenziale tra il tasso ufficiale preso come riferimento e quello proposto al cliente, ndr). Naturalmente ci sono anche banche più disponibili. In questa fase è ancora più importante confrontare le offerte per orientarsi».
Di offerte convenienti insomma ce ne sono...
«Certo le banche competitive e flessibili ci sono e chi vuole fare un mutuo oggi ha delle ottime possibilità di finanziamento, sia sul variabile, sia sul fisso. Lattuale congiuntura si può considerare unopportunità: i migliori finanziamenti a tasso fisso extralunghi, quelli da 20 anni e più, sono attorno al 5%, un livello che è storicamente molto basso. Anzi, di qualche decimo di punto i tassi sono già risaliti rispetto a qualche mese fa. Ora i mutui a tasso fisso con l1% di spread rappresentano unoccasione. Può darsi che ci sia ancora un leggero taglio da parte della Bce, ma i tassi gradualmente sono destinati a risalire».
La solita vecchia questione: scegliere il fisso o il variabile?
«In generale - conclude Anedda - la statistica del costo del denaro mi dice che anche per le lunghissime durate può convenire il fisso. Ora abbiamo dei variabili abnormemente bassi, ma va considerato che anche se dalla crisi non si uscisse prima di due anni - e speriamo di no - la tendenza poi sarà quella di una risalita dei tassi e chi ha un variabile rischia di aver fatto un cattivo affare. Comunque, la scelta dipende molto anche dal reddito di chi sottoscrive il mutuo e dalle sue prospettive future. Per capirci: se non si ha un reddito alto, o la previsione di un suo aumento consistente negli anni, è meglio fare il fisso.
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