Napoli e una notte attesa 21 anni: «È già una finalissima»

L’ultima volta fu quasi 21 anni fa, nella gelida notte di Mosca caratterizzata dai capricci di Maradona e dalla maledetta lotteria dei rigori. Stasera il Napoli - sostenuto da quasi 4mila tifosi e sotto gli occhi del ct inglese Capello - rimetterà piede nella competizione europea più prestigiosa con altri uomini e altre ambizioni. Chissà se la musichetta della Champions metterà i brividi ai calciatori azzurri. «Sarà una finalissima, ma non sono emozionato», così il condottiero Mazzarri nella pancia dell’Etihad Stadium sul battesimo di fuoco con il Manchester City. Un nuovo viaggio alla scoperta di una big europea (che ha in squadra gente del calibro di Dzeko, Nasri e Aguero), magari cancellando la debacle con il Barça.
La domanda sorge spontanea: Diego farà il tifo per il «suo» Napoli o per la squadra del genero Aguero? Il patron De Laurentiis è convinto che Maradona sosterrà gli azzurri, mentre il «Kun» promette: «Voglio fare al City quello che Maradona ha fatto a Napoli». Sperando che non inizi già stasera, dopo i 6 gol in 4 partite nella Premier.
Il monte ingaggi dice che i Citizens valgono dieci volte la squadra di Mazzarri, che non ha mai battuto Mancini in 8 precedenti ma tira fuori l’orgoglio partenopeo: «Se spendono tutti questi soldi è perché i loro giocatori danno certezze. Ma noi, come loro, siamo arrivati terzi in campionato facendo cose straordinarie e andando oltre i nostri limiti. Il ranking dice che siamo l’ultima squadra del girone, ma ci importa poco. Con il Villarreal e il Liverpool abbiamo fatto bene e avevamo meno esperienza. Possiamo ripeterci, andremo in campo senza paura, cercando di mettere in difficoltà il City pur coscienti del suo valore». E annuncia una partita nella quale «cercheremo di tagliare le fonti del loro gioco con il pressing».
Il collega Mancini - che non avrà lo squalificato Balotelli e chiude la porta a De Rossi («come Totti finirà la carriera a Roma») - rispetta il Napoli, anche se sottolinea che i suoi sono «più rodati da cinque incontri stagionali contro uno».

«Sarà un match difficile contro il loro tridente, Cavani con me giocherebbe sempre. Ma è solo una partita, noi abbiamo grandi aspettative e calciatori che hanno già disputato questo torneo, quindi non sentiremo la pressione. Vogliamo arrivare agli ottavi».

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