Il Napoli fa 14 e vede la Champions: c'è un pizzico di Donadoni nell'exploit

Mazzarri ha fatto 'o miracolo trascinando una squadra depressa e senza difesa alle spalle di Inter e Milan. É migliorato il rendimento di giocatori tipo De Sanctis, Cigarini, Quagliarella e Maggio e forse un non sono estranei a questi risultati prodigiosi le scelte di Donadoni

La presenza del presidente Aurelio De Laurentiis, a fine partita, sui bordi del campo, per stringere la mano a Walter Mazzarri, è una immagine simbolica. É il segno che il presidente è contento di aver fatto la scelta giusta al momento giusto: ha cambiato tecnico e il Napoli ha cambiato faccia oltre che destino. I meriti del tecnico livornese, un tempo assistente di Renzo Ulivieri, sono evidenti e sono enormi. Ha costruito, tanto per cominciare, uno staff tecnico con tanto di collaboratori bravi e preparati. Poi si è dedicato alla squadra che aveva bisogno di ricaricare le batterie, di crescere in condizione fisica e in fiducia.
Sul piano tattico, le modifiche non sono state rivoluzionarie. Semmai ha migliorato la cura tattica di ogni sfida e nel frattempo si è ritrovato con giocatori considerati di medio livello che hanno preso a salire di posizioni. Prendete per esempio il portiere, De Sanctis: lo ha voluto, con un investimento di fiducia, Donadoni. A Napoli lo criticano a ogni gol preso. Lui adesso ha infilato una serie di prodezze e tra queste anche due rigori consecutivi parati a due specialisti, Miccoli e poi Lucarelli, mica due debuttanti.
Prendete Maggio. Lo volevano arretrare a terzino, lo volevano cambiare, lo volevano mettere da parte e ieri a Livorno si è esibito in un gol che ha ricordato alla grande platea televisiva il gioiello di Marco Van Basten nella finale di Monaco, europeo dell'88 vinto dall'Olanda sulla Russia di Belanov Pallone d'oro.
Prendete anche Cigarini. Lo avevano iscritto, d'ufficio, nella lista dei partenti del mercato di gennaio ed era intervenuto Riccardino Bigon, ds del Napoli, amico di vecchia data di Mazzarri (dai tempi di Reggio Calabria) per far capire che non si sarebbe mosso da Napoli. E infatti dopo il famoso gol al Milan, nel fantastico recupero di qualche tempo fa, ecco il gioiello su punizione, sempre ieri a Livorno, che ha messo in banca il risultato utile numero 14.


Se si aggiunge alla contabilità, l'assenza di Lavezzi per infortunio di cui nessuno ha avvertito il peso, allora si capisce che al Napoli è stato un lavoro in profondità e che probabilmente bisognerà riconoscere qualche merito, nelle scelte, anche al povero Donadoni che è stato liquidato in fretta e sulle cui spalle sono stati messi solo gli errori e le omissioni.

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