Napoli, il miracolo del sindaco De Magistris: spariti tutti i rifiuti. Solo da casa sua, però

Mentre il resto della città brucia, scompare la monnezza dai quartieri vip del Vomero e di Posillipo dove vivono il primo cittadino e l’ex governatore Pd Bassolino. La Procura apre un fascicolo per epidemia colposa: indagato Caldoro, presidente della Campania

Napoli, il miracolo del sindaco De Magistris:  
spariti tutti i rifiuti. Solo da casa sua, però

Napoli Sarà solo un caso ma la monnezza, nei due quartieri dove vivono i vip di Napoli o, perlomeno nella stragrande maggioranza delle strade, non esiste più. Vomero e Posillipo. Strade sgombre dai rifiuti, cassonetti regolarmente svuotati. I roghi non ci sono, i vigili del fuoco nella collina del Vomero e di Posillipo non mettono piede. E nemmeno le donne scendono in strada, come avviene nel centro storico e in periferia, per lanciare al centro della carreggiata i sacchetti della spazzatura.

È questo il «miracolo» della giunta De Magistris. Casualmente il neo sindaco vive al Vomero. È ospite della madre, in via Belvedere, nel cuore del quartiere collinare. Gli autocompattatori lì passano regolarmente per svuotare i cassonetti e portare via la spazzatura. Non solo via Belvedere è tirata a lucido ma quasi tutte le strade del ricco quartiere. A Posillipo ai tempi dell’emergenza del 2008, la lunga e tortuosa strada di sampietrini, con vista sul golfo e sulle isole di Capri e Ischia era l’unica zona dove i rifiuti erano raccolti regolarmente. Proprio qui vive l’ex presidente della Regione, Antonio Bassolino, oggi imputato nello scandalo rifiuti.
Nel resto della città invece è guerra.

La situazione è rovente a Scampia, ai Quartieri spagnoli, a Pianura. In meno di 22 ore i vigili del fuoco hanno fatto i salti mortali per spegnere le fiamme appiccate ai cassonetti. Un’altra ventina di interventi li ha eseguiti la polizia per fermare i raid dei cittadini scesi in strada per liberare i marciapiedi dai cumuli che ostruivano gli ingressi agli edifici. Spunta un po’ ovunque l’ironia dei napoletani. Ai Quartieri spagnoli un cartello invitava «a portare i sacchetti davanti a Palazzo San Giacomo», sede dell’amministrazione comunale. Tuttavia la situazione ieri è leggermente migliorata. La raccolta straordinaria dell’Asia ha fatto calare da 2.200 a 1.850 le tonnellate di spazzatura che invadono le strade. De Magistris ha sostenuto che «come Comune stiamo facendo tutto quello che è istituzionalmente, politicamente e umanamente possibile ma dal governo ci aspettiamo nelle prossime ore risposte importanti». A proposito dei raid l’assessore comunale alla Sicurezza, Giuseppe Narducci (ex pm anticamorra) ha spiegato: «Non so se si possa dire che tutti gli episodi che si sono verificati possano avere una sola regia, ma dalle segnalazioni che ci sono state fatte ciò che è accaduto lascia pensare a gruppi organizzati».

Intanto il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro è indagato insieme ad altri 4 o 5 amministratori pubblici nell’ambito di un fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sull’emergenza rifiuti con l’ipotesi di reato di «epidemia colposa». Caldoro al Giornale si dice «sereno. Sono profondamente colpito, ogni azione diversa da quella messa in campo avrebbe reso la situazione ancora più drammatica. Tutto quello che ho fatto lo rifarei in piena coscienza. Se fossero accertate mie responsabilità non esiterei a dimettermi». Gli ex colleghi di Narducci stanno lavorando su tre fronti: la Procura sta cercando di fare chiarezza anche sui raid di protesta e infine il terzo filone, aperto sulla realizzazione degli impianti.

A De Magistris risponde il parlamentare del Pdl, Luigi Compagna. «Il sindaco gioca allo scaricabarile. La polemica contro il governo è pretestuosa».

Il governatore del Piemonte, Roberto Cota ha ribadito la posizione della Lega: «Mandare per decreto i rifiuti da un posto all’altro non è la soluzione, anzi deresponsabilizza». E Bossi insiste: «Quel decreto è un imbroglio e noi non lo votiamo», dice senza mezzi termini.
carminespadafora@gmail.com

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