Napoli, si costituisce il complice del ragazzo-killer: gli ha dato il coltello

Napoli, si costituisce il complice del ragazzo-killer: gli ha dato il coltello

Napoli - Ha ammesso di aver consegnato il coltello B. M., 16 anni, che la notte scorsa si è costituito e che è ritenuto complice dell'uccisione a Napoli del sedicenne Luigi Pica. La conferma arriva dal procuratore minorile, Luciana Izzo. Non si sa ancora che ruolo preciso abbia avuto nella dinamica dei fatti. Di sicuro, conferma il procuratore Izzo, il caso non è ancora chiuso. È troppo presto per tirare le somme definitive e poi ci sarebbero delle discrepanze tra le versioni fornite da Ciro P., il quindicenne che ha ucciso Luigi Pica e il suo complice B. M..

A rendere complicata la ricostruzione è una rissa che, secondo quanto riferito dai due, sarebbe avvenuta al momento del fatto. Non è escluso, quindi, che a breve potrebbero essere sentiti altri testimoni, al momento non ancora identificati, e che si profili da parte dei difensori il richiamo alla legittima difesa. Il coltello, l'arma del delitto, non è ancora stato ritrovato, forse, come dicono Ciro e il suo complice, sarebbe stato gettato in un cassonetto e comunque, secondo gli inquirenti l'arma, un coltello a serramanico, di quelli che si trovano facilmente anche su una bancarella, anche se ritrovata non cambierebbe l'esito delle indagini. L'accusa per i due è chiara, concorso per omicidio volontario aggravato. Per Ciro per il fatto di aver operato, per l'altro, B. M., per aver contribuito moralmente. I due, attualmente in un centro di accoglienza per minori, saranno presto interrogati dal gip.

Intanto il procuratore Izzo parla di tardiva consapevolezza di aver fatto una sciocchezza «Minori coinvolti che - dice la Izzo - pensano di essere immortali e per i quali quello che conta è dimostrare la superiorità ». Ragazzini che sono apparsi turbati, preoccupati. Ciro non avrebbe affatto pianto durante l'interrogatorio.

Un caso, quello avvenuto a Napoli, in merito al quale il procuratore Izzo chiama in causa la necessità di «adattare gli strumenti normativi per combattere questa ondata di violenza». «Bisogna prevedere un aggravamento della pena anche per la detenzione di un coltello - ha sottolineato la Izzo - per la quale la legge prevede una contravvenzione e nessun tipo di intervento cautelare».

 

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