Napoli, troppe minacce Per poter lavorare si barrica in carcere

NapoliIl Commissario della Asl Napoli 1 (la più grande e indebitata d'Europa), Achille Coppola, per svolgere l'incarico affidatogli dal presidente della Campania, Stefano Caldoro ha scelto un ufficio situato dentro il carcere di Poggioreale.
Una sorta di «libero vigilato» al contrario: di giorno in carcere, di notte a casa. Poche uscite in pubblico, con la famiglia e gli amici, in particolar modo da un mese a questa parte: carcere casa, casa carcere. La scelta di lavorare nella Casa circondariale più affollata d'Europa a quanto pare è stata fatta dopo le minacce e le pressioni che Coppola, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti della Campania, starebbe ricevendo da quando, lo scorso 5 agosto è stato nominato dal presidente della Regione Caldoro, commissario della Asl Napoli 1, diecimila dipendenti, 500 milioni di deficit nel 2010.
Per tentare di risanare i conti della più disastrata azienda sanitaria d'Europa, Coppola ha ritenuto molto più sicuro un luogo dove vivono oltre 2500 delinquenti, tra camorristi, assassini, rapinatori, trafficanti di droga, scippatori, rispetto al suo ufficio situato non molto distante, al Centro direzionale, isola F5. Vicino alle celle dei vari «bracci» minacce e interferenze, pressioni e appostamenti non ne arrivano. E, il lavoro per tentare di risanare i bilanci della Asl, nel corso degli ultimi anni attraversata da scandali e inchieste giudiziarie, può proseguire più serenamente. La Regione gestisce alcuni uffici all'interno di Poggioreale, che territorialmente ricade nell'ambito della Asl Napoli 1: da qui la decisione del Commissario di recarsi in carcere per lavorare in santa pace.
A Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale, parlano di «provocazione», riferendosi alla decisione di Coppola di andare a lavorare nella Casa circondariale. Ma, provocazione o no, il commercialista di minacce ne avrebbe subite e non poche: qualcuno lo avrebbe atteso davanti casa e certo non per augurargli la buonanotte, altri lo avrebbero chiamato al telefono, per consigliargli di lasciar perdere l'incarico oppure consigliandolo di farsi dare la scorta della polizia. Tant'è: il commissario starebbe meditando di lasciare l'incarico a fine mese, quando, la giunta Caldoro (28 gennaio) si riunirà per andare in proroga di un altro mese nelle Asl campane, tutte commissariate.
La sanità commissariata, un altro disastro bassoliniano ereditato dall'incolpevole Caldoro. Ottimisticamente, i nuovi direttori generali, dovrebbero essere nominati entro l'inizio della primavera. Da Palazzo Santa Lucia assicurano che i nuovi dg saranno tutti dei neofiti, mai coinvolti in precedenti incarichi nel mondo della Sanità campana.
Intanto, il presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti incassa la solidarietà della Giunta a cominciare dal governatore Caldoro, che ieri ha sostenuto che la Asl Napoli 1 è «ingovernabile» e sofferente «di problemi strutturali». Una condanna senza mezzi termini della Azienda sanitaria da decenni terra di conquista dei partiti che fino a qualche tempo fa, l'hanno occupata con i loro uomini «migliori». Caldoro ha definito l'Azienda sanitaria Napoli 1 «un vero e proprio cancro».
«Questa Asl non riesce a offrire servizi adeguati-spiega-. Con ciò che sta accadendo negli ultimi tempi sta dimostrando di non avere un'organizzazione efficiente ma una totale disorganizzazione».


Ed è proprio il lavoro fin qui svolto da Coppola che avrebbe provocato parecchi mal di pancia a qualcuno dei diecimila dipendenti «a cominciare da quel personale che con l'arrivo del presidente dei commercialisti vede messe finalmente in discussione certe posizioni», dicono in Regione.
carminespadafora@libero.it

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