Napoli vuole l’Accademia della vela

Promotore del progetto il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, la cui sede si affaccia sul porticciolo di Santa Lucia. Una Fondazione per rilanciare il golfo come centro mondiale dello sport velico. Presentato il plastico

Napoli vuole l’Accademia della vela

La vela non è più solo Cop­pa America o regate oceani­che. Grazie alle imprese dei campioni, il numero dei prati­canti è aumentato, ma soprat­tutto si avverte la voglia di po­sti ad hoc - oltre ai circoli del­la Federazione Italiana Vela o alle scuole private - per impa­r­are l’arte della scotta o perfe­zionarla. Ed ecco sorgere qua e l à per la penisola iniziative in questa direzione: una delle più interessanti riguarda Na­poli che dopo avere coltivato inutilmente il sogno di ospita­re l’America’s Cup - venne battuta al ballottaggio da Va­lencia - vuole diventare la se­de dell’Accademia Interna­zionale della Vela. Per i non addetti ai lavori ve­lici, va ricordato che la città partenopea ha fama mondia­l­e come valido campo di rega­ta: al di là di una tradizione se­colare, ospitò nel 1960 le rega­te dell’Olimpiade romana. In seguito, sono stati nume­r­osi gli eventi importanti ospi­tati nel golfo, soprattutto gra­zie all’impegno dei due mag­giori club che sorgono uno a fianco all’altro, affacciati sul porticciolo di Santa Lucia: il Circolo del Remo e della Vela Italia e il Reale Yacht Club Ca­nottieri Savoia. È proprio que­st’ultimo a essersi fatto pro­motore del progetto, in siner­gia con la Società Waterfront Flegreo Spa, promotrice del­la riconversione di una vasta area industriale costiera di Pozzuoli. Da qui l’idea di una Fondazione che intende rilan­ciare la baia di Napoli- e il Gol­fo di Pozzuoli che ne fa parte ­quale centro mondiale dello sport velico. «Una posizione che ci spet­ta di diritto in funzione delle eccezionali caratteristiche meteo marine, naturalistiche e paesaggistiche che lo con­traddistinguono - dice Pippo Dalla Vecchia, storico presi­dente della Canottieri Savoia -ma per questo c’è lanecessi­tà di disporre di una base per­m­anente e pienamente attrez­zata per l’organizzazione di grandi regate internazionali di tutte le classi, con ampia di­sponibilità di posti barca per ospitare adeguatamente at­trezzature ed equipaggi, non­ché una scuola derive e altura di alto livello». Pippo Dalla Vecchia ha già presentato a Napoli il plasti­co del progetto, insieme con Livio Cosenza, presidente del­la Waterfront Flegreo Spa, che si occuperà della ricon­v­ersione della vasta area indu­striale costiera in cui sarà ap­punto inserita l’Accademia e vedrà impegnati numerosi ar­chitetti e urbanisti di fama in­ternazionale, fra i quali il gu­ru newyorkese Peter Eisen­man. Progettata a titolo gra­tuito da due soci del club - gli architetti Camillo e Alessan­dro Gubitosi- la struttura si af­faccia su un porticciolo natu­rale, nei pressi di una piccola spiaggia che si presta benissi­mo alle derive.

Per le barche più grandi, è prevista una ma­rina con pontili galleggianti e ben protetta da barriere fran­giflutti, realizzata all’interno del porto destinato ai traghet­ti di linea. L’edificio a terra avrà una superficie di circa 1.200 metri quadrati su un so­lo livello, progettato in base a concetti ecosostenibili. Una sfida notevole, quindi, che merita di essere realizza­ta senza tempi biblici.

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