Arrestati due agenti della polizia penitenziaria. L’accusa è di peculato

I poliziotti avrebbero introdotto nel reparto Ionio del carcere di Secondigliano oggetti non consentiti in cambio di somme di denaro

Arrestati due agenti della polizia penitenziaria. L’accusa è di peculato

Sono finiti agli arresti domiciliari due agenti della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Secondigliano, nel Napoletano. I due rappresentanti delle forze dell’ordine, entrambi 50enni, di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sono stati incastrati in seguito alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia del clan Mazzarella.

L’accusa è di concorso in peculato. Sono indagate anche diverse persone detenute nel carcere di Secondigliano e altre che hanno collaborato dall’esterno, come Assia Mazzarella e Rosa Puca. Fissati per oggi gli interrogatori di garanzia per gli arrestati, difesi dall’avvocato Guglielmo Ventrone.

Secondo il collaboratore di giustizia Ferdinando Puca, importante boss della camorra di Sant’Antimo, a nord di Napoli, i due agenti della polizia arrestati ieri per peculato, avrebbero introdotto nel reparto Ionio del carcere di Secondigliano oggetti non consentiti in cambio di somme di denaro.

Telefoni

cellulari, sim card, macchine fotografiche, cd contraffatti e cibo vietato, come pesce crudo, astici, gamberi e frutti di mare. Il tutto veniva consegnato nel pacco settimanale dalle parenti Rosa Puca e Assia Mazzarella.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica