"Presi la tessera a 15 anni, firmarono i miei. Lancerò il marchio Veneto al 100 per 100"

Il candidato del centrodestra per la Regione Alberto Stefani: "Qui l'ambiente lo difendono le imprese, non Bruxelles"

"Presi la tessera a 15 anni, firmarono i miei. Lancerò il marchio Veneto al 100 per 100"

Alberto Stefani non ha ancora compiuto 33 anni. È lui, giovane leghista, il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Veneto.

Probabilmente lei sarà il primo under 35 ad essere eletto presidente della Regione. Che effetto le fa?

"Giorgia Meloni è stata un eccellente ministro della Gioventù e quando venne nominata era più giovane di me".

Vero. Ma così giovane non è impaurito?

"No. Sento la responsabilità. E penso che a noi toccherà il compito di costruire la società dei prossimi decenni. Siamo chiamati a fare e il nostro programma guardando al futuro, non all'oggi".

Quale futuro?

"Soprattutto le sfide del sociale. Tra l'altro quella di una società che invecchia sempre si più".

È un male?

"No, è una notizia positiva, ma che ci apre grandi problemi: l'aumento delle patologie, la necessità di disporre di strutture attrezzate per gli anziani, di potenziare l'assistenza. Dobbiamo strutturare l'apparato sociale come avviene in alcuni paesi del nord Europa Lei pensi che nel 2023 le persone con più di 65 anni di età in Veneto erano il 23% della popolazione e tra vent'anni saranno più del 33%".

Parliamo un momento di lei. Quando è nata la sua passione politica?

"Avevo 15 anni quando ho iniziato. Allora serviva la firma dei genitori per avere una tessera di partito. Mi sono avvicinato in un gazebo della Lega e ho visto un partito che stava in mezzo alla gente. Questo mi ha conquistato, insieme alle idee autonomiste e federaliste. Ho visto un partito prossimo".

Che vuol dire "prossimo"?

"Vicino alle persone. Agli individui. Alla comunità. Prossimità sarà il filo rosso del programma di governo che stiamo depositando".

Lei sarà il successore di Luca Zaia. Che rapporto ha con lui?

"Un rapporto ottimo. Abbiamo collaborato tanto in questi anni nei quali ero il segretario regionale del partito. Abbiamo sempre condiviso le idee. Poi la collaborazione è diventata stima e poi amicizia".

Pesante l'eredità di Zaia

"Le eredità vanno gestite bene. Più sono grandi più vanno investite. Per il Veneto".

Qual è la sua idea di Lega?

"Il nostro è un partito di identità. Legato alle identità locali. Quando uno dice di essere leghista dice prima di tutto di essere legato alla sua comunità. Poi viene tutto il resto".

Cosa pensa di Vannacci?

"Beh, lui è vicesegretario federale, è una figura che ha portato il suo bacino di consenso all'interno del nostro partito. Sono sicuro che nei prossimi anni saprà integrarsi al meglio all'interno di un partito che ha una sua storia, una sua identità e tradizioni consolidate negli anni".

Lei è uno studioso di diritto canonico. Immagino che sia cattolico.

"Sì".

Cosa rappresenta per lei il cattolicesimo?

"È sicuramente un fatto sia privato che pubblico. Il cattolicesimo porta con sé una serie di valori importanti che fanno parte della nostra cultura giuridica e della nostra storia da millenni".

Come si fa a contrastare l'immigrazione senza violare le leggi della carità?

"Carità? Penso che la carità sia battersi per riconoscere il diritto a non emigrare. Va riconosciuto a ogni essere umano il diritto a vivere nella propria terra e a potere costruire il futuro per sé e per la propria famiglia. Credo che noi dobbiamo lavorare su questo".

Ma l'Immigrazione è un problema?

"È un concetto ampio. Esiste l'immigrazione regolare e controllata. L'abbiamo sempre sostenuta. L'immigrazione regolare in Veneto ha sempre trovato una forte connessione con l'integrazione. È una risorsa. Purché rispetti le leggi del nostro paese".

Poi c'è l'immigrazione irregolare

"L'immigrazione incontrollata crea problemi non solo alle persone che vengono qui. Ho visto episodi spiacevoli con i richiedenti asilo ammassati come pacchi della spesa. Sottoposti a trattamenti disumani. Succede che alcuni di loro poi cadano nel racket della malavita. E questo crea problemi seri alle comunità che li ospitano".

Cosa pensa del fine vita?

"Sull'accanimento terapeutico pure la Chiesa ha aperto una discussione. È importante che ci sia una legge del parlamento che regoli il fine vita".

Le sanzioni di Trump sono nemiche del Veneto?

"I nemici veri del Veneto sono le politiche europee. Penso ai danni prodotti dalle politiche europee alla filiera dell'automotive e alla nostra agricoltura, alla pesca, all'allevamento. Penso alle ecofollie".

L'ambientalismo non le piace?

"Qui in Veneto impresa e sostenibilità ambientale vanno di pari passo, e devo dire che se si parla di sostenibilità e innovazione lo si deve a tantissime imprese che hanno prodotto tecnologie serie. L'ambiente lo hanno difeso le imprese, non la politica, né quelli che bloccano il traffico".

Mi dica un'idea che ha in mente per il Veneto.

"La valorizzazione della produzione veneta. L'idea di un marchio che si chiamerà Veneto al 100 per 100. Marchio di qualità per prodotti di eccellenza".

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