Cronaca locale

Camorra sfratta anziana e figlio: due arresti

Ci sarebbe la camorra dietro le pressioni ricevute dalle vittime, legittime assegnatarie di un’abitazione nel quartiere Scampia. Tre i casi documentati

Camorra sfratta anziana e figlio: due arresti

Legittimi assegnatari di un’abitazione a Scampia eppure costretti a lasciare casa per pressioni ricevute dalla camorra. È questo l’incubo in cui sono caduti un’anziana e suo figlio la cui colpa era quella di vivere di una casa popolare di Scampia, periferia di Napoli, che faceva gola alla criminalità organizzata.

La camorra, si sa, è spietata e non guarda in faccia a nessuno. E così, con il pretesto di un debito da saldare, due persone ritenute legate al gruppo Raia avevano vessato i due al fine di costringerli a lasciare l'abitazione per impossessarsene. Una storia agghiacciante terminata con l’intervento dei carabinieri della Stazione di Napoli-Scampia che questa mattina all’alba hanno fatto scattare le manette ai polsi di Leopoldo Marino, 39 anni, e Carmine Pandolfi, 25 anni.

Questi ultimi sono ritenuti gravemente indiziati di estorsione e lesioni aggravate dal metodo camorristico. Al primo l'ordinanza è stata notificata in carcere, dove si trova per altri reati, mentre il più giovane è stato arrestato e condotto nel penitenziario di Secondigliano.

In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini dirette dalla Dda, nel luglio dello scorso anno i due si erano presentati diverse volte presso l'abitazione di un 27enne, che allora era sottoposto agli arresti domiciliari a Scampia, e lo avevano minacciato. Dietro l’azione vi sarebbe stato il pretesto della restituzione di un presunto prestito che il giovane avrebbe contratto con loro tempo prima.

In realtà la situazione, secondo gli inquirenti, era ben diversa: l'intenzione dei due sarebbe stata quella di appropriarsi dell'abitazione dove il 27enne e la madre vivevano quali legittimi assegnatari.

Sono tre gli episodi documentati nel corso delle indagini.

Nell’ultimo, la donna e suo figlio sono stati costretti a consegnare le chiavi dell’appartamento agli indagati e a lasciare immediatamente la casa.

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