Coronavirus

Le norme Covid? Non esistono: la foto dei migranti fa discutere

La situazione, già segnalata lo scorso mese di novembre dai deputati del partito di Giorgia Meloni, Emanuele Prisco, Giovanni Donzelli ed Edmondo Cirielli, è diventata insostenibile. Mai rispettate le norme anti Covid

Le norme Covid? Non esistono: la foto dei migranti fa discutere

Nonostante le continue proteste dei sindacati e un’interrogazione parlamentare presentata lo scorso mese di novembre da Fratelli d’Italia al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, gli immigrati continuano ad assembrarsi all'esterno dell'ufficio immigrazione della Questura di Napoli di via Galileo Ferraris. La situazione è la stessa, ogni giorno, in barba alle prescrizioni previste dal Dpcm e alle restrizioni emanate dalla Regione Campania. Si assiste quotidianamente a file lunghissime e sono tante le persone assiepate sui marciapiedi transennati, in attesa del loro turno. Una vera e propria bomba sociale, come hanno sottolineato in una nota i deputati del partito di Giorgia Meloni, Emanuele Prisco, Giovanni Donzelli ed Edmondo Cirielli, i quali lamentano di non essere stati presi in conderazione dal ministero.

I deputati di Fratelli d'Italia se la prendono sia con il Governo uscente sia con quello da poco insediato. "Da allora è cambiato il presidente del consiglio, da Giuseppe Conte siamo passati a Mario Draghi, ma il ministro Lamorgese è rimasta al suo posto, così come la linea del Governo sull'immigrazione e sui contagi sembra non avere alcuna discontinuità con il passato. Agli italiani si chiudono le attività, agli immigrati si lascia massima libertà”. La pensano allo stesso modo anche i numerosi residenti di via Galileo Ferraris. I cittadini si sono rivolti più volte al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, polemizzando sulla calca creata dai numerosi stranieri che si rivolgono all'ufficio immigrazione. Hanno paura e si preoccupano per la loro salute; sono troppi gli immigrati che trascorrono ore intere ammucchiati per strada, tanto che è diventato indispensabile creare corridoi appositi con transenne e nastri, ma continua a non esserci sicurezza.

Alcuni mesi fa, anche il sindacato di polizia Usip - Uil di Napoli si lamentò della situazione caotica che si viene a creare puntualmente fuori ai cancelli della Questura. “La calca e la ressa che vengono alimentate fin dalle prime ore del mattino – evidenziarono i sindacalisti – mal si conciliano con le tante raccomandazioni e con i decreti e regolamenti in vigore da mesi, atti a frenare la pandemia da Covid-19. A rimetterci, ancora una volta, sono le forze dell'ordine e i poliziotti, sempre in trincea. Le istituzioni intervengano per regolamentare quello spazio ed impedire che si creino file e situazioni fuori controllo”.

Il rischio contagio è dietro l’angolo. Proprio all'ufficio immigrazione di Napoli, a metà agosto, si è verificato un caso di un poliziotto risultato positivo al Coronavirus, che aveva avuto contatti con degli utenti ospiti presso un centro di accoglienza nel napoletano dove si era registrato un focolaio di Covid-19.

Intanto, continua ad esserci grande preoccupazione anche tra il personale della Questura, che lavora all'interno della struttura, a contatto ogni giorno con il pubblico, per il possibile rischio di ammalarsi.

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