Cronaca locale

Giovane ucraina carbonizzata, la figlioletta si salva

La 23enne era arrivata in Italia da circa due mesi. Con lei in casa viveva un’altra donna che ha salvato la bambina. Sulle cause dell’incendio indagano i carabinieri

Incendio distrugge casa: giovane ucraina morta carbonizzata, la figlioletta si salva

Una terribile tragedia si è consumata ieri mattina nel cuore di Napoli. Una donna ucraina di soli 23 anni, Anastasiia Bondarenko, è morta carbonizzata nel violento incendio divampato nella sua abitazione situata in vico Iungo Sant'Antonio Abate numero 21, una traversa poco distante da via Foria, a pochi passi dall’Orto Botanico.

In quel momento in casa con la donna c’era anche la figlioletta di appena 5 anni che, per fortuna, è stata salvata da un'altra donna che viveva nell'appartamento. La piccina sta bene anche se, compensibilmente, sotto choc.

Sul posto, oltre ad una squadra di Vigili del fuoco, sono subito arrivati anche i soccorsi con l'ambulanza del 118. Il personale sanitario, però, non ha potuto fare niente per la donna.

È ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Secondo le prime informazioni, l’incendio si sarebbe sviluppato per cause accidentali. Pare che la giovane fosse in bagno quando, nella piccola cucina adiacente, sono divampate le fiamme, forse da una ciabatta elettrica. La situazione sarebbe sfuggita di mano in pochissimo tempo.

La donna non sarebbe riuscita a mettersi in salvo a causa di un vero e proprio muro di fuoco che si è frapposto fra lei e la porta di ingresso. La 23enne, infatti, per uscire doveva passare proprio per il cucinino. Ma la stanza era avvolta dalle fiamme.

La bambina, invece, si trovava dall'altro lato dell'appartamento e sarebbe stata salvata da un'altra persona che viveva in casa. Quest'ultima, appena ha capito quanto stava avvenendo, è intervenuta con coraggio e prontezza riuscendo a tirare a sé la bimba e a metterla, così, in salvo. Su quanto accaduto sono ora al lavoro i carabinieri della compagnia Stella che stanno lavorando per raccogliere elementi utili al fine di accertare l'esatta dinamica dei fatti.

Anastasiia era arrivata in Italia da circa due mesi e viveva nell’abitazione con sua figlia e con la donna, anche essa di nazionalità ucraina, che ieri ha salvato la piccina.

La bambina sarà ora accompagnata in una casa famiglia in attesa di capire se ci siano parenti in Italia.

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