Cronaca locale

Marche da bollo false provenienti dalla Cina: diciotto le persone indagate

I truffatori avevano creato un mercato illegale dei valori bollati a Napoli, Caserta, Avellino, Salerno e Roma

Marche da bollo false provenienti dalla Cina: diciotto le persone indagate

Sono diciotto le persone coinvolte in un losco giro di affari. Gli indagati avrebbero prodotto marche da bollo false in un laboratorio di Villa Literno, nel Casertano, per poi smerciarle non solo in Campania, ma anche a Roma. A venderle sottocosto, come riporta il quotidiano Il Mattino, sarebbero stati, oltre ad alcuni avvocati, anche un parcheggiatore abusivo di Napoli, un intermediario di Afragola, i proprietari di un’agenzia immobiliare e i titolari di una tabaccheria della Capitale. Le indagini sono state eseguite dai carabinieri del comando antifalsificazione monetaria. Delle diciotto persone finite nel mirino della giustizia, dieci sono state poste agli arresti domiciliari, mentre altre cinque saranno obbligate a presentarsi alla polizia giudiziaria.

Per i tre avvocati dei Tribunali di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli Nord coinvolti scatterà l’interdizione dall'esercizio dell'attività forense. Le marche da bollo false venivano realizzate su supporti provenienti dalla Cina. Il laboratorio di produzione dei truffatori era dotato di sofisticate apparecchiature sia hardware sia software che permetteva agli indagati di creare bolli identici a quelli veri che venivano distribuiti a Roma, Napoli, Caserta, Avellino e Salerno. Le marche sono state utilizzate da professionisti e da addetti ai comparti su atti giudiziari e amministrativi per i quali è prevista la corresponsione oneri destinati all'erario.

Al termine dell’attività investigativa dei carabinieri del nucleo di antifalsificazione monetaria, sono state poste sotto sequestro migliaia di marche da bollo false per un valore complessivo di circa 200mila euro e decine di patenti false, queste ultime riservate al litorale romano.

Contemporaneamente, sono state eseguite perquisizioni nei confronti di due avvocati di Nocera e di Avellino, indagati ma non colpiti dal provvedimento restrittivo.

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