Cronaca locale

I rifiuti invadono Napoli: i cumuli di pattumiera anche davanti alle scuole

Da settimane la spazzatura non viene prelevata dai cassonetti con regolarità a Napoli e a farne le spese sono anche le scuole. La raccolta a singhiozzo ha creato delle vere e proprie discariche a ridosso di strutture scolastiche

I rifiuti invadono Napoli: i cumuli di pattumiera anche davanti alle scuole

Migliaia di sacchetti contenenti spazzatura urbana. Ma anche rifiuti speciali. Tra gli scarti alimentari disseminati sul selciato, dei piccioni beccano senza timore. Delle mamme sono costrette a camminare al centro della strada con i carrozzini per bypassare le buste piene di spazzatura. Si estende per metri il cumulo di rifiuti che si è formato davanti al plesso di via Argine della scuola media Bordiga di Napoli. Il quartiere è quello di Ponticelli.

All’interno dell’edificio le aule sono vuote. “Le classi non si sono formate. I ragazzi vengono qui per i laboratori organizzati dai maestri di strada”, spiegano in una delle associazioni che ha sede nella stessa struttura, un polo territoriale per il sostegno alle famiglie fragili. Sui muri ci sono i disegni dei bambini che frequentano il centro.

“Certo i disagi ci sono. La puzza, la sporcizia. Quei rifiuti sono lì da settimane”, ci dicono. “Almeno dal 20 dicembre”, afferma un lavoratore del vicino bar. “Abbiamo più volte chiamato Asìa per chiedere un intervento. Ci dicono sempre che vengono e ancora non è passato nessuno”, riferisce la titolare.

Ieri nella periferia orientale diverse strade sono state ripulite dai rifiuti. Ma i sacchetti che hanno finito per ammucchiarsi intorno ai contenitori sono tanti e ci vorrà del tempo per ripristinare un minimo di decoro. Gli addetti dell’Asìa, la società che a Napoli si occupa della raccolta dei rifiuti urbani, hanno provveduto a rimuovere i sacchetti in diversi dei punti dove le condizioni igieniche erano divenute estremamente critiche.

I rifiuti in queste ultime settimane hanno finito per ammassarsi anche davanti alle scuole. La presenza di cassonetti all’esterno degli istituti scolastici li ha esposti a tutti i disagi prodotti dalla mancata raccolta: puzza, sporcizia, insetti, topi, strade impraticabili. “Un problema che potrebbe risolvere la municipalità riguarda propria la dislocazione sul territorio dei cassonetti. Non si capisce perché proprio in corrispondenza delle scuole ci sono spesso questi assemblamenti di bidoni, mentre si potrebbero dividere sul territorio in maniera migliore, per evitare che anche quando ci sono problemi di raccolta non si creino queste enormi discariche”, ragiona un residente, Marco Ferruzzi.

È stata rimossa ieri l’immondizia che aveva finito per ricoprire per decine di metri via Mastellone a Barra, anche in quel caso davanti a una scuola. A poche centinaia di metri un altro grosso cumulo è stato rimosso in via Ciccarelli, sempre davanti a una scuola, il plesso Caruso dell’istituto comprensivo Rodinò dove nei giorni scorsi è stato avvistato un topo.

Il tanfo che si propaga anche dai posti ripuliti dagli ammassi di immondizia è ancora molto forte. Per far fronte all’emergenza che si è venuta a creare, la Regione Campania sta lavorando per concedere una deroga al Comune di Napoli e ad Asìa che gli consenta di portare nel termovalorizzatore di Acerra 500-600 tonnellate dei rifiuti che si sono accumulati in città. A dichiararlo è stato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

La situazione resta, nel frattempo, critica. Il sindaco Luigi De Magistris, intervistato da radio e televisioni locali, però ha rassicurato: secondo le sue previsioni, a partire dalla settimana prossima la situazione ritornerà alla normalità.

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