Cronaca locale

Parcheggia in divieto di sosta, i residenti gli imbrattano la macchina di rifiuti

Un modo singolare di protestare a Napoli, che non è passato inosservato. L’automobile, parcheggiata di fronte l’istituto Nazareth, costringeva i pedoni e i bambini a camminare lungo la sede stradale

Parcheggia in divieto di sosta, i residenti gli imbrattano la macchina di rifiuti

I napoletani non ci stanno e reagiscono di fronte all’inciviltà dei loro concittadini e al degrado diffuso in città. In via Kagoshima alcuni residenti, per protesta, hanno imbrattato con rifiuti il tetto di un’autovettura ferma in divieto di sosta. Un modo singolare di protestare, che non è passato inosservato.

A segnalare il curioso episodio alla trasmissione di Radio Marte “La Radiazza”, condotta da Gianni Simioli, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. “Era già accaduto a febbraio – spiega l’esponente politico, ora è successo di nuovo. Un’autovettura in sosta vietata lungo via Kagoshima è stata coperta dai rifiuti dai residenti esasperati. L’automobile, parcheggiata di fronte l’istituto Nazareth, costringeva i pedoni e i bambini a camminare lungo la sede stradale”.

Nello stesso momento, un gruppo di volontari, armati di scope e palette, è sceso in strada nel centro storico per raccogliere le cicche di sigarette depositate a terra. “Due diverse reazioni della cittadinanza all’inciviltà – continua Borrelli – che sono due volti della stessa medaglia. Da un lato la ribellione, dall’altro l’attivismo, due modi diversi di contrastare la strafottenza e la maleducazione”.

Il consigliere regionale invita i napoletani a mantenere sempre un atteggiamento decoroso e corretto, anche nella ribellione ai soprusi. “La nostra campagna contro gli incivili – dice – continua. Chiunque voglia ritirare i volantini da esporre sulle vetture dei maleducati che sostano in doppia o tripla fila, sulle strisce pedonali, sugli scivoli o nei posti per disabili può contattarci sui nostri profili social.

I maleducati vanno ‘bollati’ per fargli comprendere i loro errori. La difesa della città non deve essere solo un coro da stadio.

Il miglioramento delle condizioni di vita dell’intera comunità dipende anche da queste piccole cose”.

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