Cronaca locale

Non c'è limite alla voglia di pizza, grande evento a Napoli

Oltre 10mila le presenze nel primo giorno di "Tutto Pizza Expo" per celebrare una eccellenza della tavola. La manifestazione ha dedicato alla Capitale della Cultura 2022 la speciale "Pizza Procida" fatta con i limoni

Non c'è limite alla voglia di pizza, grande evento a Napoli

Siamo solo al primo giorno di eventi ma già si può affermare che la manifestazione "Tutto pizza Expo", fiera riservata agli operatori del mondo Ho.Re.Ca, in corso alla Mostra d'Oltremare di Napoli è riuscita a riscuotere un grande successo.

La rassegna ha, infatti, avuto una eco internazionale. Sono oltre 10mila le presenze registrate per celebrare una eccellenza della tavola. Tantissimi i visitatori arrivati dall'estero per la grande occasione, provenienti soprattutto dal Nord Europa, oltre che agli addetti ai lavori giunti da tutte le Regioni italiane. Un trionfo forse dovuto anche un po’ alla voglia di ritrovarsi tutti insieme dopo gli ultimi due difficili anni segnati dalla pandemia di Covid-19. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora c’è da ben sperare. Perché questo è un segnale importante per la ripartenza del settore della ristorazione colpito duramente dagli effetti delle restrizioni per contenere i contagi. Una occasione, questa, che mira anche a stimolare alla formazione e all'aggiornamento delle conoscenze sul campo con le dimostrazioni in presenza in fiera.

L’expo, giunto alla sua quinta edizione, si è aperto alla presenza tra gli altri degli organizzatori Sergio Miccù, presidente dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Raffaele Biglietto di "TicketLab"e di Giuseppe Ambrosio, Direttore generale del ministero delle Politiche Agricole. Sono 110 gli stand allestiti su 15mila metri quadrati di esposizione ospitata nei padiglioni 4-5-6 della Mostra.

"Dopo tre anni di stop per la pandemia finalmente i pizzaiuoli tornano a incontrarsi tra loro e con le aziende leader di settore alla Mostra d'Oltremare di Napoli per questa edizione i focus sono rappresentati dall'esaltazione dei prodotti del territorio e la spinta a valorizzare produzioni agricole della Campania e del Sud Italia in primis quella del grano tenero, e dalla presentazione di un progetto culturale e sociale", ha affermato Miccù che ha anche annunciato che il Marpp, il Museo dell'arte del pizzaiolo e della pizza, si avvicina alla sua concreta realizzazione in una sede storica nel centro di Napoli, anche se non è ancora stata deciso dove, "dopo aver concluso la fase progettuale strategica e architettonica con qualificati esperti". Sono quattro le funzioni che assolverà questo spazio espositivo: culturale, formativa, di intrattenimento e di esperienza di shopping.

Nel programma, evidenzia il Corriere del Mezzogiorno, non mancano appuntamenti divertenti e coinvolgenti come il torneo Tutto Pizza: si tratta di una gara a squadre che vedrà scendere in campo pizzerie, associazioni e catene in franchising che si sfideranno per contendersi l'ambito riconoscimento. Così come sono previsti incontri per parlare di tradizione e sugli incentivi per il settore, come quelli di Confesercenti.

Il mondo della ristorazione è stato particolarmente colpita dalle restrizioni anti-Covid. I numeri forniti da un rapporto Fipe aggiornati a marzo 2022 sono tanto chiari quanto drammatici. Solo nel 2021 a livello nazionale hanno chiuso i battenti ben 23mila pubblici esercizi, di cui 5.750 pizzerie. Un dato allarmante e non bilanciato dalle nuove aperture: sempre in riferimento allo scorso anno si sono registrati 8942 nuovi pubblici esercizi, di cui 2235 pizzerie. Il saldo tra chiusure e aperture è negativo: - 3515 pizzerie.

"Il 30% delle chiusure è rappresentato da aziende nate nel 2019 e da attività che non sono riuscite ancora a cogliere, o che non hanno potuto per gli elevati costi, le leve del cambiamento in atto: puntare a target di clientela specifici, rinnovare la struttura e in particolare la sala, adeguare la proposta di prodotto alle nuove tendenze di gusto e di servizio", ha spiegato Biglietto. Quest’ultimo ha anche evidenziato che la crisi ha messo in evidenza che "non c'è più spazio per l'improvvisazione nel settore delle pizzerie: per i locali più piccoli il futuro è garantito dal delivery, per quelli con posti a sedere c'è la necessità di rinnovare e organizzarsi con criteri manageriali, come pizzerie di lunga tradizione e di fama già stanno facendo aprendo vari punti vendita. Tutto Pizza serve a fornire un confronto, tra spunti e nuove soluzioni".

Conoscenza e formazione sono alcuni degli scopi dell’evento. Non è un caso, quindi, che già nel primo giorno la manifestazione abbia ospitato numerose masterclass alle quali hanno partecipano i pizzaiuoli più competenti che hanno messo a disposizione il loro know-how.

Ma non manca anche una sorta di celebrazione. "Tutto Pizza Expo", infatti, ha dedicato a Procida, Capitale italiana della Cultura 2022, la "Pizza Procida". Si tratta di una pizza speciale che contiene il limone in tre modalità: succo emulsionato, polpa e zeste (la parte più esterna della scorza). Un omaggio, realizzata nel corso del contest "Un pizzaiuolo per Procida" che ha visto delegazioni da tutto il mondo sfidarsi per realizzare un prodotto che mescola storia, cultura ed ovviamente sapore.

L’evento, promosso dall'Apn (Associazione pizzaiuoli napoletani), non casuale visto che la località campana è conosciuta anche per i suoi numerosi alberi di limoni. Un vero e proprio tesoro che fa parte della tradizione isolana. L’agrume, la cui coltivazione a livello familiare è secolare, è utilizzato per la realizzazione di bevande e per aromatizzare ricette locali anche per la sua particolarità.

La "Pizza Procida" è "fuori concorso" ma la ricetta sarà condivisa con i pizzaioli di tutto il mondo aderenti all'Apn.

"Grazie al contest il pizzaiuolo napoletano, attraverso la sua arte già patrimonio Unesco, diventa anche portatore di cultura gastronomica procidana, e di quella flegrea, nel mondo", ha infine affermato Miccù che ha evidenziato che la missione vale ancora di più "se vista nell'ambito dei nuovi assetti geopolitici e nell'ottica dell'antiglobalizzazione e dell'autoproduzione che rappresentano non solo una forza identitaria ma anche economica".

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