Napolitano 85, festa a Malta e al rione Monti. «Difenderò sempre la libertà»

Il capo dello Stato tre giorni alla Valletta in visita ufficiale. Intanto i suoi vicini di casa trasformano il quartiere in una piccola Napoli, con musica, neve artificiale e bocconcini di pollo

La libertà? «Continueremo a difenderla anche dopo gli 85 anni». Così in serata Giorgio Napolitano, appena atterrato a Malta, commenta sorridendo il libro di Isaiah Berlin che gli regalano i giornalisti quirinalisti, che si chiama, appunto, Libertà.
Nonostante la cifra «tonda» raggiunta, per il capo dello Stato questa è comunque una giornata normale, «di lavoro». Un brindisi sobrio al Quirinale, in famiglia, poi le tante telefonate di auguri e nel pomeriggio il trasferimento a Ciampino e poi a Malta. Il presidente, accompagnato dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, resterà nell'isola fino al primo luglio in visita di Stato. Europa, immigrazione, commercio, rapporti bilaterale, questo prevede l'agenda dei colloqui con il presidente George Abela e il premier Lawrence Gonzi.
All'oscuro di questo impegno internazionale, i vicini di casa di Napolitano, i Monticiani, ci sono rimasti un po' male. Per l'occasione avevano preparato una festa con i fiocchi. L'architetto Cesare Esposito aveva trasformato il rione Monti in una piccola Napoli. Sin dalle 11 della mattina in piazza della Madonna dei Monti una banda suonava classici partenopei. Alle 13 si è vista un'auto della polizia con la scorta: in molti hanno cominciato ad affollare la piazzetta sperando di veder passare il presidente in via dei Serpenti. Un'attesa vissuta tra annunci e smentite alimentati dal passaparola. Ma dopo le 17,30 è arrivata la conferma. «Non arriverà», hanno riferito i componenti dell'Associazione culturale Rione Monti, organizzatrice dell'evento.
E allora niente babà, così come invece era stato annunciato. Solo qualche bocconcino di pollo offerto da Pietro Stecchiotti, amico di Napolitano da cinquan'anni e storico macellaio del quartiere, che serve da 25 anni il Quirinale. Ma l'assenza di Napolitano non ha fermato l'estro dell'architetto Esposito, monticiano doc, che accendendo delle torce ha fatto fioccare neve artificiale nella piazza. «Il mio è un augurio al presidente - spiega - , lui rappresenta per noi la speranza, è un uomo che ci ha fatto amare la Costituzione». «Avevamo preparato tutto nei minimi dettagli, speravamo fino alla fine che venisse qui. Probabilmente oggi fa davvero troppo caldo», commenta Silvano Mazzarella dell'Associazione rionale.
E qualcuno, scherzosamente, dice di essersi legato al dito il rimprovero di Napolitano a Totti, quando il romanista sferrò un calcione a Balotelli. «Non doveva rimproverare Totti, ma questo glielo dirò da amico quando non sarà più in carica», spiega Pietro il macellaio.

Il cesto e i regali preparati per Napolitano arriveranno nei prossimi giorni nelle stanze del Quirinale. Lo scorso anno il presidente si fermò in via dei Serpenti per un paio di minuti, quest'anno non ha potuto, è a Malta. Ma tutti lo aspettano comunque per il prossimo anno.

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