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Napolitano: "Ha dato tanto a cinema e tv"

Anche la politica si stringe attorno a Raimondo Vianello che, questa mattina, è morto all'ospedale San Raffaele di Milano. Napolitano: "Un  popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla televisione italiani". Schifani: "Ci mancherà". E Fini: "Lascia un vuoto"

Napolitano: "Ha dato tanto a cinema e tv"

Roma - Alla Camera un lungo applauso ricorda il "signore della televisione italiana". Anche la politica si stringe attorno a Raimondo Vianello che, questa mattina, è morto all'ospedale San Raffaele di Milano. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla moglie, Sandra Mondaini, un messaggio in cui esprime la sua vicinanza ricordando "il popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla televisione italiani".

Schifani: "Ci mancherà" Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha "appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Vianello". "Per oltre cinquant’anni il suo umorismo sottile e tagliente ha accompagnato la vita del nostro Paese e ci ha fatto sorridere con leggerezza anche nei momenti più difficili - ha detto Schifani - Raimondo ci mancherà, perché ha rappresentato l’idea di un’Italia borghese, educata, mai volgare, ma al tempo stesso capace di non prendersi mai sul serio e di vivere la vita con allegro distacco. La sua elegante simpatia, così come il vostro sodalizio artistico e di vita, sono entrati a pieno titolo nel patrimonio culturale di un popolo". "Le esprimo - ha concluso il presidente del Senato - tutta la vicinanza e l’affetto, anche a nomi dei senatori, con un commosso pensiero".

Fini: "Lascia un vuoto" Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha inviato un messaggio di cordoglio a Sandra Mondaini: "Apprendo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Suo marito Raimondo Vianello, protagonista della commedia all’italiana e uno dei volti più amati dal grande pubblico televisivo. La sua figura, esempio di sobria eleganza e misurata classe, lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo. Ha saputo interpretare con fine ironia la vita del nostro tempo accompagnando per più di sessant’anni l’evoluzione del costume e della società italiana". "La sua umanità, simpatia e straordinaria signorilità gli hanno assicurato il costante affetto del Suo pubblico e di tutti gli italiani - ha scritto Fini - La Sua passione per lo sport e, in maniera particolare per il calcio, lo hanno reso un personaggio stimato e popolare anche tra gli sportivi. Ci mancheranno il suo garbo, i suoi toni non gridati, la sua competenza e grande professionalità".

Cesa: "Un maestro di comicità pulita" "Con la scomparsa di Raimondo Vianello, il nostro Paese perde un padre della televisione italiana del dopoguerra ma soprattutto un maestro di comicità pulita, capace di far divertire intere generazioni di italiani senza mai scadere negli eccessi e nella volgarità", ha commentato il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa. "Ai suoi familiari e in particolare alla moglie Sandra, con cui componeva una straordinaria coppia in televisione come nella vita, l'Udc esprime sincere condoglianze".

Montezemolo: "Un signore del palcoscenico" Anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente del gruppo Fiat, ricorda il grande attore facendo "tante condoglianze" alla moglie Sandra Mondaini. "Un signore del palcoscenico - lo ha definito Montezemolo - che ha legato il suo nome a dei momenti indimenticabili della televisione italiana e anche un amante del vero calcio".

Carlucci: "Una grande tristezza" "E' una notizia che mi riempie di tristezza. L’Italia perde un artista capace e amato, un gigante del piccolo schermo, che faceva della comicità garbata ma al tempo stesso pungente, uno dei suoi tratti distintivi", ha raccontato la deputata del Pdl, Gabriella Carlucci "Vianello - ha continuato Carlucci - ha sostenuto fin da subito con passione l’impegno politico di Silvio Berlusconi, sfidando tanti e questo lo ha sicuramente penalizzato. E' stato capace di divertire con classe e intelligenza generazioni di italiani, illustrando i nostri pregi e difetti e i suoi fantastici scambi di battute con Sandra Mondaini -ha infine concluso - rimarranno tra le pagine più belle della televisione italiana".

Tremaglia: "Un uomo di grande correttezza" "Un uomo di grande correttezza e professionalità, che ha saputo farsi apprezzare da tutti per queste sue doti", ha ricordato Mirko Tremaglia. Entrambi, nel 1945, sono stati nel campo di prigionia degli alleati a Coltano per la loro appartenenza alla Repubblica sociale italiana. "Era un campo di prigionia - ha raccontato Tremaglia - molto vasto, con migliaia di persone.

Io ero nel blocco numero cinque e non ho avuto occasione di incontrare Vianello. L’ho conosciuto in seguito ed anche io, come tanti altri, ho avuto modo di apprezzare la correttezza, l’equilibrio e la professionalità".

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