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"Napolitano indegno", bufera su Storace

Il leader de La Destra replica al capo dello Stato: "Ha usurpato la carica e per storia personale non può distribuire patenti etiche". Dopo le accuse alla Montalcini, l’ex ministro torna ad attaccare i senatori a vita: "È immorale: nessuno li ha eletti, ma col loro voto sorreggono il governo". Sinistra scandalizzata, critiche nella Cdl. Alemanno (An): "Il problema c’è, ma niente insulti"

"Napolitano indegno", bufera su Storace

da Roma

Attacca a testa bassa, il senatore Francesco Storace, dopo le pesanti critiche che gli sono arrivate da sinistra e dopo alcune prese di distanza da destra per le sue affermazioni contro la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Non intende mollare le sue accuse ai senatori a vita, e ancora ieri durante una manifestazione del suo nuovo partito «La destra» li ha definiti «abat-jour del governo».
A dare il via alle polemiche era stata, nei giorni scorsi, l’uscita dei giovani della Destra, che avrebbero voluto inviare un paio di stampelle alla Montalcini. Invece di prendere le distanze, Storace aveva definito l’idea solo «una goliardata». Durissima la reazione del presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, che è stato a sua volta senatore a vita prima di salire al Colle, ha definito «indegna» la «mancanza di rispetto alla Montalcini», difendendo tutti e sette i senatori a vita. Storace non demorde: «È immorale quello che succede ogni giorno, visto che il voto che sorregge il governo è quello di senatori non eletti da nessuno». Quanto alle bacchettate di Napolitano, l’ex di An ieri ha replicato alzando i toni dello scontro: «Non so se devo temere l’arrivo dei corazzieri a Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. È indegno di una carica usurpata a maggioranza». Immediato il coro in difesa del capo dello Stato. Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto alla Casa delle libertà di «condannare l’atto sconsiderato di Storace», il vicepremier Francesco Rutelli è stato lapidario: «Storace si vergogni», a favore del presidente della Repubblica sono intervenuti anche Walter Veltroni, Piero Fassino, Massimo D’Alema, Franco Marini e Fausto Bertinotti, e per il centrodestra Lorenzo Cesa dell’Udc.
Cerca di calmare le acque Gianfranco Rotondi, il leader della Dc per le Autonomie che sottolinea che la Cdl stima Napolitano: «Questo conta, il resto è polemica anche dura ma certamente non tale da scandalizzare un “vecchio animale” di Parlamento come il presidente della Repubblica». Gianni Alemanno di An, un tempo legato da fratellanza politica a Storace, prende le distanze: «Il problema dei senatori a vita c’è tutto, ma non c’è bisogno di arrivare agli insulti. Il capo dello Stato non si critica, anche quando dice cose che non convincono». Netta la condanna a Storace da parte del comitato dei cittadini per il partito unico del centrodestra che definisce «sconsiderate le espressioni usate nei confronti di Napolitano, che in quanto rappresentante dell’unità nazionale è intangibile per non dire sacro». Anche Maurizio Ronconi dell’Udc accusa Storace di «travalicare i confini della decenza perché cosi facendo provoca danni a tutto il centrodestra. Al presidente della Repubblica va sempre assoluto rispetto, particolarmente quando richiede alla politica segni di buona educazione». Sempre dell’Udc Mario Baccini, vicepresidente del Senato, non manca di polemizzare con Storace: «Il presidente parla ogni qualvolta lo ritiene necessario e non sta certo alle forze politiche stabilire se è molto o poco».
A evidenziare il cuore del problema il senatore Roberto Calderoli della Lega. Che dopo aver premesso di avere stima per la Montalcini sottolinea che «è importante riflettere seriamente sull’istituzione dei senatori a vita che sono come dei “boia” che a ogni votazione decretano la condanna a morte dell’Italia». La nota della Destra se la prende con la stampa e l’accusa di usare due pesi e due misure: «Se Napolitano aggettiva come indegno Storace è una bacchettata. Se la stessa espressione è usata da Storace verso Napolitano, è insulto... Complimenti». Storace non sembra preoccupato più di tanto: «Le critiche della casta mi fanno sbadigliare. Un bellissimo libro di Marcello Veneziani, Contro i barbari, afferma che chi trova un nemico trova un tesoro.

Oggi l’hanno trovato quelli del tesoretto».

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