Napolitano: più dialogo, ricerca e infrastrutture

Sabrina Cottone

Una giornata da patron del dialogo. Giorgio Napolitano ha dedicato quasi dodici ore intense e ricche di appuntamenti a Milano, mettendo al primo punto il bisogno di riforme e politiche condivise. A livello nazionale ma anche locale, come spiega Letizia Moratti. «È stata una giornata molto positiva e dal Presidente è arrivato un segnale di grande attenzione che ci onora» commenta il sindaco. E spiega: «Ci sono stati diversi incontri e tutti hanno avuto la loro importanza. Si sono trattati temi che riguardano il dialogo, la costruzione di una democrazia matura, il dialogo tra le istituzioni milanesi per fare sistema».
Durante il ricevimento serale in prefettura, Napolitano ha incontrato il sindaco, il presidente della Provincia, Filippo Penati, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Con il Presidente Napolitano - sottolinea il governatore - c'è assoluta concordanza sulla centralità della ricerca e sulla necessità di sviluppare le infrastrutture lombarde, che ne hanno bisogno nell’interesse dell’intero Paese». Sul portone di palazzo Diotti si sono incontrati il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa e l’ex premier, Silvio Berlusconi, appena uscito da un colloquio con Napolitano. «Non rivelo i contenuti dei miei conversari con il Presidente» ha sorriso il Cavaliere dopo aver chiacchierato e scherzato con Padoa-Schioppa.
Formigoni, nel giorno dell’incontro tra Napolitano e Bossi (avvenuto ieri mattina in prefettura), ha rilanciato il tema del federalismo lombardo: «Uno statuto speciale per la Lombardia è una delle possibilità su cui sto riflettendo da tempo. C’è il problema di viaggiare a una velocità più sostenuta e quindi certamente di avere alcune competenze speciali. È il titolo V voluto dalla sinistra a prevedere competenze speciali e statuto speciale per le Regioni che lo richiedono». Ma il problema del federalismo, aggiunge il presidente della Lombardia, riguarda tutta Italia: «Voglio mettere ancora una volta in rilievo il bisogno di uno statuto speciale per l’Italia».
Al tema delle riforme Napolitano ha dedicato ampia parte della giornata, a partire dall’incontro con Bossi, dal quale il Presidente assicura di aver «ascoltato parole di grande realismo e responsabilità sui temi istituzionali». Sulla necessità del dialogo Napolitano è tornato durante la visita al Corriere della Sera, dove ha incontrato i giornalisti e i poligrafici. Il Presidente ha visitato la sala Albertini, dove avvengono le riunioni, e ha fatto un giro per le redazioni, approdando in sala Montanelli, dove ha ricordato «l’affetto personale» che lo lega al Corriere. Il padre del Presidente, infatti, aveva rilegato e custodiva in casa le copie del giornale di Albertini dal 1925.
Più tardi Napolitano è andato all’Università Bocconi, dove ha incontrato i rettori delle università milanesi, proprio a conferma dell’attenzione al tema della ricerca e dell’innovazione.

Quindi è stata la volta del cocktail in prefettura, con ospiti del mondo politico, dell’industria, come i fratelli Gianmarco e Massimo Moratti, della finanza come Alessandro Profumo e Cesare Romiti, dello spettacolo come Valentina Cortese e Mike Bongiorno. E poi gli stilisti Gianfranco Ferrè e Santo Versace, l’oncologo Umberto Veronesi, la presidente del Fai, Giulia Maria Crespi, il professor Umberto Eco.

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