Napolitano salta i funerali per non incontrare Berlusconi

Alla cerimonia per le vittime di Messina il capo dello Stato non parteciperà. La versione ufficiosa: ha una caviglia dolorante. Anche Fini è incerto

Napolitano salta i funerali per non incontrare Berlusconi

nostro inviato a Messina

Fino a questa mattina il grande freddo tra Palazzo Chigi e il Quirinale era stato tutto nelle parole e nei titoli di giornali e tv. Oggi, quando alle 10.30 sfileranno nella cattedrale di Messina le bare di 21 delle 28 vittime della tragedia di Giampilieri e Scaletta Zanclea la tensione di queste ore tra Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano sarà invece affidata alle immagini e fotografie di funerali di Stato senza il capo dello Stato. A Messina, infatti, ci saranno il premier e il presidente del Senato Renato Schifani, mentre mancherà il presidente della Repubblica. Incerto fino all’ultimo, invece, Gianfranco Fini che ieri ha allertato il vicepresidente vicario della Camera Antonio Leone che potrebbe rappresentare Montecitorio al suo posto. D’altra parte, ormai da molti giorni la compagna dell’ex leader di An Elisabetta Tulliani è arrivata al termine della gravidanza ed è davvero questione di ore.
È l’assenza del capo dello Stato, invece, che a Messina lascia qualche perplessità. Perché se è vero che il Quirinale non ha mai formalizzato la sua presenza, non c’è dubbio che l’input arrivato dal Colle dopo l’invito pubblico di martedì scorso del sindaco Giuseppe Buzzanca (un «appello» l'aveva definito il primo cittadino) lasciava intendere l’esatto contrario. Tanto che mercoledì l’agenzia Asca batteva da Messina il seguente lancio: «Napolitano, Berlusconi, Schifani e Fini sabato ai funerali». Funerali solenni con giornata di lutto nazionale proclamata in Consiglio dei ministri. Era il primo pomeriggio del 7 ottobre e di lì a qualche ora la Corte Costituzionale avrebbe bocciato il Lodo Alfano con tutte le polemiche che ne sono poi derivate. Gli affondi di Berlusconi prima, ribaditi a tarda sera in tv e in qualche modo ancora ieri, e le repliche del Colle, prima attraverso una nota ufficiale e poi con il comunicato congiunto di Schifani e Fini chiamati a fare quadrato sul Quirinale.
Così, ci sta che qualcuno - non solo nel Pdl ma anche sul Colle - sospetti che quella di Napolitano sia una scelta dovuta più al gelo delle ultime ore con il Cavaliere che ad effettivi impedimenti. Anche perché la decisione è stata presa giovedì sera, proprio mentre Fini e Schifani erano al Quirinale a limare per quasi un’ora sfumature e virgole della nota congiunta in difesa del capo dello Stato. È stato in quella occasione che Napolitano ha chiesto a Schifani di rappresentarlo a Messina e portare il suo cordoglio alle vittime, consegnandogli anche il testo di un breve saluto che oggi il presidente del Senato potrebbe leggere.
Il punto, però, è il perché di un’assenza che nella nota ufficiale del Colle non viene motivata e che solo a tarda sera trova una spiegazione ufficiosa del Quirinale: il riacutizzarsi di un dolore alla caviglia a causa del quale il capo dello Stato ha anche annullato un’incontro che aveva in programma ieri con alcuni giovani. E poi, fanno sapere dalla presidenza della Repubblica, a parte L’Aquila e le esequie per i militari morti in Afghanistan, Napolitano non ama partecipare a queste cerimonie, tanto da aver rinunciato anche a quella di Torino per le vittime della Thyssen nonostante il tema delle morti sul lavoro sia a lui molto caro.
Il controcanto al capo dello Stato, però, lo fanno i soliti maligni. Che, agenda alla mano, provano a insinuare il dubbio che il problema alla caviglia non sia poi così decisivo.

E via ad elencare appuntamenti: lunedì Napolitano interverrà ad un convegno sulla ricerca a La Sapienza di Roma, martedì parlerà sempre a Roma alla Scuola dei prefetti, mercoledì sarà a piazza del Popolo per la festa del Corpo forestale dello Stato, giovedì volerà a Torino dove interverrà alle celebrazioni del centenario della nascita di Norberto Bobbio e venerdì riceverà al Quirinale tutti i premiati del mondo giornalismo. Un’agenda effettivamente piuttosto fitta.

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