Attenzione, dice Giorgio Napolitano, stiamo diventando marginali. «Stiamo assistendo a cambiamenti di fondo nelle relazioni internazionali e dobbiamo riconoscere che si stanno spostando lontano da noi: né l'Europa né l'Alleanza sono più il centro, o il solo centro, delle dinamiche politiche ed economiche». Se una volta era il G8 a decidere su tutto, domani sarà il G2 Washington-Pechino a dare le carte. Ma proprio questa circostanza, aggiunge, «rende la Nato ancora più importante per tutti noi», e richiede che «il legame Ue-Usa resti forte». Serve un colpo d'ala, una scelta coraggiosa: ad esempio, aumentare l'integrazione con Mosca. E poi bisogna mantenere gli impegni, come quello a Kabul: «La missione italiana in Afghanistan si giustifica in nome della sicurezza dell'Italia, dell'Europa e della comunità internazionale, esposte all'incognite e ai rischi del terrorismo e del processo di destabilizzazione in varie parti del mondo». Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica.
Il presidente italiano è in visita ufficiale in Belgio. Dopo la colazione con i reali, prununcia un discorso piuttosto realistico davanti al Consiglio atlantico. Il mondo, dice, si è trasformato, le sue gerarchie pure e bisogna prenderne atto. Però, spiega, «non credo che si possa parlare di tensioni» fra europei e americani. Semmai, «c'è un contesto che è cambiato e che sta cambiando, in cui è chiaro che il baricentro delle relazioni internazionali si è spostato dall'Atlantico». Lo dimostra «l'incidenza anche materiale del Pil congiunto di Ue e Usa, in un mondo mondo in impetuosa crescita». Per Napolitano, «è comprensibile che il presidente Obama prenda nuove iniziative in tutte le direzioni, ma non vuol dire che da parte Usa si voglia trascurare l'Europa, e i valori che noi rappresentiamo e le potenzialità che siamo ancora in grado di esprimere».
Per il futuro, Napolitano sottolinea la necessità che Mosca «entri in relazione cooperativa e di reciproco sostegno» con l'Alleanza. «Per quanto difficile - sostiene - dobbiamo adoperarci affinché questo accada. Il fatto è che la Russia e la Nato condividono molte preoccupazioni di sicurezza, immediate e future, ma sono ancora separate da un deficit di fiducia». Certo, ammette, «recenti comportamenti» del Cremlino sono stati «motivo di preoccupazione». Tuttavia, «il nuovo concetto strategico della Nato deve guardare avanti: la Russia è parte dell'Europa e quindi della comunità atlantica». Secondo il capo dello Stato «la sicurezza dell'Europa non sarà mai pienamente acquisita senza un coinvolgimento costruttivo di Mosca nell'architettura europea. «Abbiamo bisogno che la Russia sia dentro, non fuorì.
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