Nasce la prima biblioteca per bimbi disabili

Libri a perdersi e scaffali colorati: sono tutte un po’ speciali le biblioteche a misura di bimbo. Ma questa lo è ancora di più. E non solo perché è la prima nel suo genere. Interamente dedicata ai bambini disabili con disturbi del linguaggio e della comunicazione, sorgerà in via Sercognani 17 presso il centro Benedetta D’Intino. Un progetto importante per la città che deve la sua realizzazione alla collaborazione tra due associazioni: il Centro Benedetta D’Intino onlus che da 13 anni è impegnato sul fronte del disagio psicofisico infantile e Insieme per i bambini onlus.
La biblioteca è allestita in uno spazio al piano terra con accessi naturalmente privi di barriere architettoniche. Ha in dotazione 400 (ma al Centro contano di ampliare al più presto il patrimonio) libri per l’infanzia da 0 ai 10 anni, catalogati per genere, argomento e livello di difficoltà. Libri scritti con codici speciali (si chiamano aumentativi) utilizzati dai bambini per comunicare e libri strutturalmente modificati per rispondere alle esigenze di questi piccoli lettori un po’ speciali. Ma saranno comunque libri da scegliere, da sfogliare e da leggere insieme in un luogo progettato e studiato per favorire l’interazione fra adulto e bambino o tra bambini stessi.
«Viaggiare tra i libri è una delle esperienze più appaganti e al tempo stesso più belle che un bambino possa fare - ha dichiarato Cristina Mondadori, presidente del Centro Benedetta D’Intino -, perché nella storia nascosta tra le pagine ogni lettore trova un pezzetto di sé e della sua vita. Allo stesso modo bambini e bambine disabili hanno bisogno quanto e più degli altri di accedere alla lettura nel rispetto delle loro reali capacità strumentali, ma rischiano talvolta di esserne esclusi perché dipendono completamente dalla disponibilità dell’Altro».
Il Centro Benedetta D’Intino è un ente non profit nato nel 1994. Due sono i settori di intervento nel quale è specializzato: la psicoterapia e la comunicazione aumentativa e alternativa. Il Centro (che ha due sedi all’estero, una in Bolivia e l’altra in India) si occupa di seguire bambini con disturbi psichici, favorire la comunicazione e l’autonomia in bambini con complessi bisogni comunicativi e offrire sostegno psicologico alle loro famiglie. I numeri raccontano di un Centro che lavora a pieno ritmo: sono 120 i bambini seguiti ogni settimana dagli specialisti, il Centro offre seimila sedute di psicoterapia l’anno, 900 interventi per favorire la comunicazione in bambini con gravi deficit comunicativi. Non solo. È la prima e unica scuola di formazione in Comunicazione aumentativa e alternativa. Si tratta di comunicare attraverso schede e immagini che indicano uno stato d’animo. Ai bambini che non possono muoversi viene collegato un sensore sul sopracciglio, una zona sensibilissima e che anche se per invisibili millimetri è in grado di muoversi. Proprio grazie al sensore i bambini riescono a indicare la scheda che corrisponde ai loro bisogni e alle loro emozioni. In settembre Silvia ha ricevuto una segnalazione al Premio Internazionale Ada Negri.

Silvia è una bimba di dieci anni affetta da una grave disabilità motoria e non può parlare. Grazie alla sua tabella di simboli ha potuto dare libero spazio alla sua sensibilità e, indicando con lo sguardo le diverse immagini, ha composto le sue poesie.

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