Ci sono il leghista deluso, l'indignado che dorme davanti a Montecitorio e i portavoce di alcuni comitati del no di Genova. Ma anche il muratore albanese che deve aprire la partita Iva per poter lavorare. Una quindicina in tutto i genovesi che hanno partecipato, mercoledì sera, alla prima assemblea regionale del «Movimento politico rivoluzionario Per il bene comune» introdotta da Christian Abbondanza in veste di relatore. I «rivoluzionari patrioti» si sono presentati per la prima volta come lista civica alle Politiche del 2008 e ora vogliono diventare un movimento politico a tutti gli effetti. Il loro guru è Fernando Rossi, ex sindacalista Cgil ed ex senatore dei Comunisti italiani tra il 2006 e il 2008. Oggi si definisce «deluso dai partiti che sono al servizio delle grandi lobby finanziarie». Il movimento lancia la nuova frontiera della democrazia partecipativa con candidati estratti a sorte tra tutti i cittadini, che vogliono mettersi in lista: italiani ed anche stranieri, che abbiano richiesto la cittadinanza.
«Il 10% dei nostri candidati sarà eletto dalle assemblee regionali e il 90% estratto a sorte» puntualizza Monia Benini, presidente del movimento. Se poi saranno eletti, dovranno firmare una fidejussione pari allindennità di carica. Dopo il flop di partecipanti a Genova, Rossi e compagnia hanno già in programma la prima assemblea nazionale che si terrà il prossimo fine settimana a Torino. Attesi 50 partecipanti e circa in 130 saranno collegati via webcam da casa da dove potranno votare il direttivo nazionale.
Nasce il partito del no ma fa subito flop
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.