Tutti sanno che a trasmettere la malaria è una zanzara. Nessuno però immagina che toccherà a un'altra zanzara debellare questa malattia che ogni anno uccide quasi tre milioni di persone. Si tratta di un insetto particolare che non si trova in natura, ma che è stato creato ad hoc in laboratorio. La notizia dell'originale cura arriva dall'America e precisamente dal Maryland. Sono stati, infatti, i ricercatori dell'Università John Hopkins di Baltimora a manipolare una zanzara.
Una sorta di insetto Frankenstein a cui è stato inserito un gene potente: addirittura in grado di resistere all'infezione. L'insetto così geneticamente modificato dovrebbe rivelarsi più forte delle altre zanzare, anche delle Anopheles femmine che trasmettono la malaria all'uomo tramite un parassita, il protozoo Plasmodium falciparum. A fare affidamento sul potere terapeutico della zanzara da laboratorio è soprattutto il suo papà brasiliano. A guidare l'équipe di Baltimora è il professor Mauro Toledo Marrelli che da anni indaga sul dna delle Anophele, autore con Marcelo Jacobs Lorena della Scuola di Sanità Pubblica Bloomberg e dell'University John Hopkins di uno studio che dimostrerebbe l'eccezionale potenzialità delle zanzare transgeniche. Gli insetti si sono rivelati infatti molto più resistenti degli altri, al punto di soppiantarli. Gli esemplari manipolati geneticamente hanno fatto scomparire le Anophele al punto che dopo nove generazioni sono arrivati a prevalere numericamente.
Una vittoria quella delle zanzare Frankenstein che - sostengono i suoi creatori - si ripeterà anche fuori dalle sbarre, una volta che verranno inviate in missione. Rilasciate nelle zone dove spopola la malaria in diverse riprese sostituiranno le colleghe nocive cominciando a incrociarsi con loro. Le zanzare anti-malaria piano piano riusciranno ad avere la meglio.
Una vittoria nella lotta alla malattia provocata dal Plasmodio che sembra decisamente accattivante, ma che scatena anche molte perplessità. C'è chi non crede che gli stormi di zanzare transgeniche potranno risolvere il problema malaria. Ai detrattori di questa arma genetica i ricercatori della John Hopkins University rispondono che molto si potrà fare con i loro insetti. Mettono però le mani avanti e ammettono che prima che si possa passare dai laboratori alle missioni ci vorrà ancora molto tempo: ci sono ancora dei dettagli importanti da studiare per rendere operative le zanzare immuni dalla malaria. Marrelli e i suoi collaboratori tengono però a sottolineare il valore del loro studio: favorire il controllo della malaria attraverso la modificazione genetica delle zanzare.
Mentre a Baltimora si raccolgono le prime soddisfazioni per la sperimentazione in laboratorio delle zanzare transgeniche, le Anophele, che da queste dovranno essere soppiantate, continuano a mietere vittime. Dall'Africa subsahariana, dove la malaria, è più potente, continuano ad arrivare cattive notizie. Ogni anno rimangono infettati tra i 300 e i 500 milioni di persone.
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