Nassirya, dopo cinque anni di polemiche arriva la medaglia d’oro agli eroi italiani

RomaIl quinto anniversario arriva quando gli equilibri del mondo stanno cambiando, il nuovo presidente americano Barack Obama vuole chiudere la guerra in Irak, ma non per questo la minaccia terroristica si allenta né la strage di Nassirya viene dimenticata. Dopo due anni di cerimonie di basso profilo con la gestione di centrosinistra, domani, 12 novembre, il governo omaggerà i 19 caduti italiani dell’attentato di Al Qaida alla caserma Maestrale di Nassirya con una commemorazione ufficiale - una funzione religiosa nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma - e soprattutto con una decisione simbolica importante: l’intitolazione di un’aula del Senato alle vittime, carabinieri, militari e civili, del nostro contingente in Irak.
Il programma della giornata del ricordo prevede la deposizione di una corona da parte del ministro della Difesa Ignazio La Russa all’Altare della patria, in quello stesso luogo dove cinque anni fa centinaia di migliaia di persone sfilarono fino a notte per rendere omaggio ai caduti in una città improvvisamente riempita di tricolori. Poi, alle 10.30, la messa a piazza Esedra. A seguire l’incontro con il presidente del Senato Renato Schifani e la cerimonia di intitolazione dell’aula delle conferenza per la stampa, a palazzo Madama.
Per il pomeriggio il sindaco Gianni Alemanno ha convocato un consiglio comunale straordinario. Ma per i familiari delle vittime di Nassirya potrebbero esserci novità anche più importanti.
Come tutti gli anni da cinque anni domani arriveranno da tutta Italia le vedove, i bambini orfani ora diventati ragazzi, i colleghi. A leggere il messaggio in chiesa sarà Marco Intravaia, figlio del brigadiere dei carabinieri Domenico Intravaia. Sarà lui, che ora ha 21 anni, a chiedere a nome delle famiglie che il 12 novembre diventi giornata nazionale di «tutti i caduti nelle missioni di pace». E sarà lui a domandare, ancora una volta, la medaglia d’oro per i 19 «eroi di Nassirya» a cinque anni dalla mattina in cui un camion imbottito di tritolo esplose davanti alla base italiana.
L’assegnazione della medaglia d’oro è una questione che si dibatte da anni senza risposte definitive, ma il governo è cambiato, gli interventi in aula a difesa della resistenza irachena non ci sono più, i parlamentari di tutti i partiti si alzano e battono le mani quando si evoca il 12 novembre, dai cortei sono spariti quegli orribili cori di oltraggio a Nassirya che avevano fatto indignare destra e sinistra. Anche l’Italia, oltre che il mondo, sta cambiando: «Proverò a chiedere ancora che le autorità pensino di assegnare la medaglia d’oro al valore ai caduti di Nassirya - spiega al Giornale Marco Intravaia - speriamo che finalmente questa iniziativa vada in porto, che il ministro ne parli con i vertici militari. Per noi sarebbe il massimo riconoscimento al sacrificio di papà e dei suoi colleghi». Finora è stata concessa solo la Croce d’onore.
Sull’istituzione della giornata del 12 novembre, invece, i familiari dei caduti confidano in una risposta più veloce: «Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ci ha assicurato che porterà avanti questo disegno di legge - dice ancora Marco Intravaia - e spera che per il prossimo 12 novembre la giornata sia istituzionalizzata»
La proposta di legge (ora alla commissione Affari Costituzionali) è dell’onorevole del Pdl Isabella Bertolini e s’intitola: «Giorno del ricordo in memoria delle vittime di Nassirya», in onore «dei diciannove italiani, militari, carabinieri e civili, vittime di Nassirya e degli altri caduti nelle missioni militari di pace all’estero».

Ma in parlamento sono depositate anche due proposte di legge del Pd (della senatrice Dorina Bianchi e del deputato Gerolamo Grassi) per la «Concessione della medaglia d’oro al valor militare alla memoria dei caduti di Nassirya», a testimonianza che i tempi sono davvero cambiati e sulla medaglia per le 19 vittime italiane del 12 novembre del 2003, forse, nessuno avrebbe più niente da obiettare.

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