Fausto Biloslavo
Prima unautobomba contro la polizia irachena, addestrata dai carabinieri e poi una trappola esplosiva che ha provocato il ferimento di un soldato italiano. Ieri a Nassirya, il capoluogo della provincia di Dhi Qar, dove opera il nostro contingente di 2600 uomini, sono tornati i terroristi kamikaze del tagliagole Abu Musab al Zarqawi.
Alle 8.45 locali, le 6.45 in Italia, un attentatore suicida, al volante di unautomobile imbottita di tritolo, si è lanciato contro una stazione di polizia a tre chilometri dal centro città. Nellesplosione hanno perso la vita il terrorista ed un poliziotto, ma altri 38 agenti sono rimasti feriti, due dei quali in modo grave. Lautobomba è esplosa a quattrocento metri da un carcere ristrutturato dal contingente italiano.
Subito dopo lattacco kamikaze i principali incroci e la zona dellospedale sono stati immediatamente presidiati dai poliziotti, che bloccavano e controllavano ogni macchina. «Circola la notizia che altre due autobombe sono da qualche parte in città per colpire nuovi obiettivi. Uno di questi potrebbe essere lospedale dove hanno ricoverato i feriti» raccontava ieri una fonte de Il Giornale a Nassirya.
In serata lattacco suicida è stato rivendicato dal Consiglio dei mujaheddin, la nuova sigla che unifica i gruppi salafiti, i più sanguinari ed estremisti. «Uno dei leoni, Abu Laith al-Najdi - si legge nella nota apparsa nei forum islamici in Internet - della brigata suicida Abu Dajana al-Ansari ha compiuto con un'autobomba un attacco contro una delle sedi del ministero degli Interni della provincia di Nassirya. È un'azione benedetta che ha causato la morte ed il ferimento di numerosi soldati, compreso un alto ufficiale».
Unora e trequarti dopo lattacco kamikaze, alle 10 locali, le otto in Italia, una trappola esplosiva è stata fatta scattare al passaggio di un convoglio del contingente italiano. I tre veicoli, due fuoristrada Torpedo ed un mezzo protetto, con a bordo 17 militari, stavano dirigendosi fuori città. Lattentato è avvenuto su una strada periferica, nella parte est di Nassirya. Per fortuna i terroristi devono aver fatto mezza cilecca ed è stato investito dallesplosione solo lultimo mezzo. Una scheggia si è conficcata nel braccio sinistro del caporalmaggiore Fabrizio Cinus, 25 anni, della Brigata Sassari, che da pochi giorni ha sostituito lAriete nella missione Antica Babilonia. «Sto bene, state tranquilli» ha tranquillizzato i familiari il militare. Il giovane fuciliere ferito, originario di Ghilarza, in provincia di Oristano, ma residente a Norbello, è stato operato allospedale da campo italiano. I chirurghi gli hanno estratto la scheggia e le sue condizioni non destano preoccupazione, a tal punto che ha potuto parlare al telefono con i familiari per rassicurarli.
Il convoglio colpito dallesplosione stava recandosi nella località sciita di Al Fuhud, a settanta chilometri da Nassirya, per un intervento umanitario. Nonostante il comando italiano non si sbilanci è probabile che esista un collegamento fra lattacco suicida contro la polizia irachena e lattentato al nostro convoglio. Inoltre bisogna tenere conto che la polizia è stata armata ed addestrata dai carabinieri. Fino ad oggi si tratta di undicimila agenti.
A Dhi Qar, grazie al nostro intervento, sono stati messi in condizioni di operare 24 commissariati, oltre al comando nel capoluogo provinciale. Il corso per i poliziotti dura sei settimane presso Camp Ur, dal nome del famoso tempio vicino a Nassirya. Il campo è ricavato nella vecchia base del contingente italiano ricavata da un ex centro di addestramento dellarmata di Saddam. Saltuariamente i nostri convogli sono oggetto di attacchi di piccola entità, talvolta condotti da gruppi estremisti sciiti o dalla criminalità organizzata.
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