da Roma
Nemmeno una sincope può fermarlo. Gaetano Nastri, 40enne «matricola» a Montecitorio per il Pdl, non ha perso nemmeno una votazione. Sempre presente, e orgoglioso di esserlo. Al punto di ignorare anche il parere di un cardiologo. «Era il 3 agosto, domenica - racconta - e il giorno dopo si votava la fiducia sul decreto legge con la manovra triennale. Finisco al pronto soccorso per unintossicazione alimentare, poi mi prende una sincope e vengo ricoverato durgenza. Ma la mattina dopo ho superato la prova di sforzo, mi sono vestito, sono saltato sullaereo e due ore dopo ero al mio posto, in Aula, a votare la fiducia al governo».
Fiducia passata con 312 sì e 239 no. Quel voto non era essenziale...
«Per me è la prima esperienza alla Camera. Ma sono stato consigliere di quartiere, consigliere comunale e poi vicesindaco a Novara, consigliere regionale, e sempre in cima alle graduatorie delle presenze. Qui sono una matricola, per me è importante essere in Aula per capire, leggere e studiare bene i provvedimenti. Se sono sempre presente è perché voglio sapere per cosa voto, anche se devo ringraziare per laiuto e la vicinanza i colleghi più esperti, i miei corregionali Ghigo e Crosetto, il capogruppo Cicchitto. Che tra laltro mi hanno fatto i complimenti per la mia assiduità».
Una performance senza concorrenza...
«Non voglio giudicare nessuno. Ma devo dire che se io sono sempre in Aula è anche perché il nostro premier lavora così bene che la presenza sugli scranni diventa un dovere, per supportare questo esecutivo che sta governando bene. Poi sono qui grazie ai voti dei miei elettori, occupare il mio posto vuol dire non tradire le loro aspettative: il rapporto con il territorio è fondamentale. Dispiace che poi capiti, con numeri come i nostri, di andare sotto. Sta alla coscienza di ogni parlamentare sapere di dover essere presente».
Sempre?
«Be, il lavoro del parlamentare è un lavoro vero.
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