La musica non ha confini, e se ne incontra uno lo abbatte. Soprattutto se si tratta di quell'irresistibile musica chiamata swing: andamento sinuoso, infallibile, capace di portarti l'America qui, sotto casa. Ovunque sia la tua casa. Ecco perché il concerto di Natalie Cole - illustre figlia di cotanto papà, il «re» Nat King Cole - in piazza Duomo, questa sera (ore 21, ingresso gratuito), può risultare curioso solo nello scorrere i nomi sul cartellone. Al fianco della celebre interprete americana, nella sua unica data italiana espressamente dedicata al Natale, ci sarà un'orchestra di cinquanta elementi totalmente bulgara, composta da due ensemble: la Ladies Orchestra di Sofia - compagine tutta al femminile - e la Big Band della Radio Nazionale Bulgara.
Che c'azzecca lo swing con la nazione fino a poco tempo fa immaginata come plumbeo habitat del socialismo reale oltrecortina? Più di quanto si immagini, se un'artista come Natalie Cole - sei Grammy Award vinti e trenta milioni di dischi venduti in tutto il mondo - è ben felice di posare le proprie corde vocali sul tappetto strumentale di questi musicisti, cresciuti nel culto del jazz e nel ricordo dei suoi anni «pionieristici» in terra bulgara, sin dai tempi di Asen Ovachov e Bozhidar Sakelarov (anni '40 e '50).
Anni difficili, tra guerra e regime, nei quali lo swing faceva rima con evasione e libertà. Il repertorio scelto dalla Cole per il concerto natalizio in piazza Duomo (promosso dall'assessorato Sport e Tempo Libero del Comune) è di quelli «ortodossi»: standard jazz e pop («Besame Mucho», «The Very Thought Of You»), alcuni cavalli di battaglia di grandi interpreti come Frank Sinatra e Sammy Davis Jr., senza dimenticare il padre della protagonista, con la celeberrima «Unforgettable» e la rivisitazione «americana» di «Non dimenticar». «Amo ancora registrare album e adoro suonare dal vivo - rivela la Cole - Come per mio padre, i momenti più intensi e più divertenti sono quelli che mi permettono di esibirmi insieme ad un'orchestra».
Natalie Cole in piazza Duomo per una serata «unforgettable»
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