UNA NATIVITÀ SENZA SENSO

Sarebbe facile essere buoni insegnanti. A Natale ad esempio il buon insegnante potrebbe spiegare l’etimologia della parola Natale. Per i Greci l’origine della parola aveva a che fare con il concetto di verità. Qual è la verità nascosta nella parola «Natale»? Che nasce Qualcuno. Oppure, il buon insegnante potrebbe spiegare che il mondo un po’ è cambiato, rispetto a com’era duemila anni fa, quando quel Qualcuno è nato.
In condizioni normali non vendiamo più esseri umani come fossero bestie, non ci cibiamo di carne umana, non lavoriamo più la domenica, perché quel Qualcuno ha voluto liberarci almeno un giorno su sette dagli affanni del lavoro...
Sarebbe facile, vedete, essere dei buoni insegnanti. Niente di speciale, basterebbero un po’ di etimologia e un po’ di storia. Senza costringere nessuno, per carità a credere che quel Qualcuno è anche Dio.
Invece, a Natale, la scuola si attrezza per rimuovere il più possibile quel Qualcuno. Non che manchi la chincaglieria, intendiamoci: abbondano nastri dorati e rossi, stelline e stellone con coda e senza, tetti innevati. L’insieme è un po’ grottesco; come festeggiare il compleanno dello zio Giovanni, senza mai citare lo zio Giovanni. O come festeggiare nonno Giuseppe, e mangiare pure la torta, senza invitare il nonno in questione. Si fa a gara per mascherare e nascondere l’identità di Chi ha dato origine al Natale. Trovi perfino genitori che protestano se insisti sul concetto di «prima» e «dopo» Cristo. dicono che diffondi messaggi religiosi mascherati da analisi storiche.
E poi c’è il supplente: Babbo Natale.

Che bisogno c’è del vero protagonista?
Tempo fa gli anglicani hanno tappezzato i muri di Londra con cartelloni che chiedevano ironicamente: a Natale chi nasce, Gesù o Babbo Natale?
Seguendo almeno questo esempio, sarebbe facile essere buoni insegnanti, e ribellarsi al suicidio della civiltà occidentale con piccoli, precisi messaggi: a Natale nasce Gesù, e se volete crederci, è quello il vero regalo...
Comunque, buon Natale, nel senso etimologico del termine.

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