Nessuna sorpresa. Il summit dei ministri degli Esteri Nato (2-3 dicembre) non è ancora finito, ma la Russia può già cantare vittoria: Ucraina e Georgia anche questa volta non si aggiudicano lagognato Map (Membership action plan), laccordo di pre-adesione allAlleanza osteggiato da Mosca. Portano a casa «piccoli passi in avanti» e lammonimento che «il lavoro da fare è ancora molto». Lincontro di Bruxelles segna, invece, lintenzione di una ripresa «condizionata e graduale» delle relazioni con la Russia, interrotte dopo il suo intervento militare in Ossezia del sud ad agosto.
«Svanisce il sogno di Kiev e Tbilisi», titolava ieri sera il sito governativo Russia Today. Otto mesi fa, allultimo vertice Nato di Bucarest, la concessione del Map era stata rinviata soprattutto su richiesta del cancelliere tedesco Angela Merkel, convinta che i due Paesi non fossero pronti a incassare questo status. In verità la preoccupazione era quella di irritare il Cremlino, che da sempre denuncia i «piani» di allargamento dellAlleanza verso est. A Ucraina e Georgia era stato promesso, però, che si trattava solo di un rinvio a dicembre. Poi dicembre è arrivato, ma in mezzo cè stata la mini-guerra del Caucaso, la crisi economica globale, lo stallo politico alla Rada (parlamento ucraino) con la minaccia - ancora non sventata - di elezioni anticipate per sostituire il filo-occidentale presidente Viktor Yushenko.
Sul tavolo della due giorni dei ministri Nato, i dossier adesione Ucraina-Georgia e quello dei rapporti con Mosca sono di certo i più rilevanti. E quelli su cui i 26 membri sono più divisi. Lo scopo è trovare una formula che rassicuri Mosca, non pregiudichi le mosse del presidente eletto Usa Barack Obama e garantisca a Kiev e Tbilisi il sostegno necessario.
La questione è delicata e lo scenario da evitare è una spaccatura dellAlleanza. Secondo indiscrezioni diplomatiche circolate ieri, la formula si sarebbe trovata. La Germania avrebbe accettato un primo accordo di compromesso con Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sul processo di integrazione. La proposta deve ancora essere esaminata dagli altri alleati. Nel compromesso, i quattro ministri si dicono pronti ad approfondire lintegrazione di Tbilisi e Kiev attraverso le rispettive commissioni bilaterali Nato-Georgia e Nato-Ucraina «senza pregiudicare», però, un successivo utilizzo del Map. Finora Berlino si era opposta, perché vedeva nella sostituzione del Map con le commissioni bilaterali una sorta di «scorciatoia» per accelerare lingresso delle due repubbliche ex-sovietiche nellAlleanza. A favore delle commissioni, sono invece una decina di Stati membri, tra cui gli Usa (allorigine della proposta), ma anche Roma e Parigi. A Kiev e Tbilisi non resta dunque che aspettare il prossimo summit di aprile-maggio a Strasburgo-Kehl.
Sulla ridefinizione dei rapporti con Mosca è intervenuto lo stesso Segretario generale Nato, Jaap de Hoop Scheffer: «Abbiamo convenuto su una ripresa delle relazioni condizionata e graduale». Il capo della diplomazia italiana, Franco Frattini, spiega che lAlleanza «ha interesse a collaborare con Mosca sulla non proliferazione, la lotta al terrorismo, lAfghanistan. Una Russia isolata non giova a nessuno».
Al di là di tutto, la posta in gioco a Bruxelles è ben più ampia: delineare il futuro dellAlleanza del dopo Bush.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.