Navigare nella Terra del Fuoco tra i ghiacciai fino a Capo Horn

Navigare nella Terra del Fuoco tra i ghiacciai fino a Capo Horn

Sembra che il nome sia stato dato da Magellano a causa dei fuochi che gli indios accendevano facilmente grazie alle pietre fossili. La Terra del Fuoco è un arcipelago formato da l'Isla Grande, dove si trova la città argentina di Ushuaia, ritenuta la più a sud del mondo, (escludendo il villaggio cileno di Puerto Williams sull'isola Navarino) e da altre minori. L'estrema regione meridionale della Patagonia, anch'essa suddivisa tra Cile ed Argentina, è una terra scolpita dal vento, dove lingue azzurre di ghiaccio ipnotico scivolano dalla Cordigliera di Darwin fino a toccare l'acqua gelida. Un arcipelago di silenzio rotto dal vento con notti che possono essere illuminate solo dalle stelle e dalla luna.
L'imbarco è a Punta Arenas sullo Stretto di Magellano: il vento soffia nel tramonto spruzzato di un giallo carico di luce. Stella Australis è pronta a salpare: 100 cabine, confort e nessun cedimento agli orpelli dell'intrattenimento. Da ora in poi è la natura a essere l'unica protagonista e le tracce umane svaniscono. E già in cabina si comprende: non un oblò ma una grande finestra proietta l'imponenza dei ghiacciai.
A bordo guide e geologi che non solo accompagnano durante le escursioni in Zodiac, ma tengono conferenze sui luoghi, i ghiacciai, le culture degli indios e le innumerevoli spedizioni che si sono svolte nel lembo più a sud del Mondo.
Australis scivola lungo lo Stretto di Magellano, un passaggio tortuoso tra Oceano Atlantico e Pacifico, scoperto dall'esploratore nel 1520. Il primo sbarco è già nella Terra del Fuoco alla baia Ainsworth, con il ghiacciaio Marinelli e la cordigliera Darwin sullo sfondo. Un ghiacciaio in ritirata il Marinelli, che in 100 anni ha perso 11 km. Dalla rena ci si inoltra nella foresta sub-antartica tra alberi sconosciuti come la nirre che profuma di cannella, il calafate, dal cui frutto si ricavano liquori e marmellate, licheni giganti e parassiti appesi ai rami come lanterne cinesi. E' poi la volta degli isolotti Tuckers dove non si può sbarcare, ma si osservano da vicino i cormorani imperiali appollaiati negli anfratti rocciosi, i pinguini di Magellano e, con un po' di fortuna, elefanti marini, delfini e il condor, che in volo esprime tutta la sua suggestione mitica.
«Questa notte alle 3 si entra nel Pacifico» avvisano a bordo. Ovvero si «ballerà un po'». Ma le onde si confondono con i sogni, e la mattina Australis naviga tranquilla nel Canale di Beagle, dal nome della nave che arrivò nel 1833 con un giovane Darwin a bordo, e imbocca il fiordo del ghiacciaio Pia che termina con una gigantesca lingua di ghiaccio. Man mano che ci si avvicina il silenzio diventa assoluto, ma tanta imponenza ha un cuore fragile: sbarcati dagli Zodiac, si sente un boato improvviso. Un blocco si stacca sollevando una nuvola bianca e cade nell'acqua che sembra di opale, alzando un'onda fugace. Lo spettacolo prosegue: nel pomeriggio lungo l'Avenida de los Glaciares sfilano come cattedrali incantate i ghiacciai Romanche, Germania, Francia, Italia e Germania, mentre al bar sono serviti aperitivi a tema.
Il terzo giorno Australis punta verso Capo Horn, l'ultima roccia d'America. Il vento monta e dall'isola si staglia la silouhette di un albatros innalzata in memoria dei naufraghi che qui sono stati numerosi. Doppiato per la prima volta nel 1616 dall'olandese Willem Cornelisz Schouten che così lo chiamò in onore della cittadina olandese da cui salpò, segna l'incontro-scontro tra Pacifico e l'Atlantico. Le onde sferzano le rocce scure alzando colonne di schiuma, gli alberi sono inesistenti e la luce è radente. Il faro solitario ospita un guardiano con la sua famiglia e vicina sorge una piccola cappella in legno, l'ultima del mondo. Il giorno dopo lo sbarco a Ushuaia segna, a malincuore, il ritorno alla «civiltà».
Da settembre ad aprile Cruceros Australis organizza crociere di 3, 4 o 7 notti, all inclusive, escursioni giornaliere: 3 notti da 1.189 dollari, circa 868 euro in cabina doppia. Info: www.australis.com. Per raggiungere la Patagonia il gruppo Latam Airlines (fusione delle compagnie sudamericane Lan e Tam)propone tariffe a partire da 1.

550 euro (tasse incluse) con il seguente itinerario: Milano-Madrid-Santiago del Cile-Punta Arenas con Lan, e ritorno Ushuaia- Buenos Aires-San Paolo- Milano con Tam. www.latamairlinesgroup.net, www.tamairlines.com, www.lan.com.

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