
L'aereo più grande del mondo sarà costruito in Italia, per la precisione a Grottaglie, in provincia di Taranto. Un progetto ambizioso che vede ancora una volta il nostro Paese come indiscusso protagonista. Il nuovo velivolo, infatti, entrerà di diritto a far parte della storia dell'aeronautica mondiale, portando lustro alla nostra Nazione.
Stiamo parlando della realizzazione del WindRunner, un imponente aereo cargo pensato dalla startup americana Radia. Le sue dimensioni sono mastodontiche: 108 metri di lunghezza, 80 metri di apertura alare e 24 metri di altezza. In pratica, sarà 12 volte più grande di un comune Boeing 747. Se tutto andrà come previsto, questo gigante dei cieli volerà per la prima volta nel 2029. Il WindRunner sarà costruito in Italia, ma vedrà la partecipazione di esperti anche internazionali. Il 70% delle componenti, inoltre, sono state realizzate in altre zone d'Europa. La fusoliera, però, verrà realizzata da Leonardo. Mentre il carrello di atterraggio spetta a Magnaghi.
Come abbiamo detto, si tratta di un aereo cargo. Non sarà dunque impiegato per il trasporto passeggeri. Il velivolo dovrebbe avere una stiva da 7.700 metri cubi, con una capacità di carico pari a 80 tonnellate. Grazie a questo gigante dei cieli sarà possibile trasportare e consegnare carichi enormi, come, ad esempio, delle pale eoliche, o dei motori aeronautici.
Lo stabilimento di Grottaglie viene considerato un'eccellenza, e per questa ragione è stato scelto come luogo di assemblaggio del WindRunner. Le imprese italiane hanno grandemente convinto Radia a investire nel Paese, affidando ai nostri tecnici e operai progretti tanto ambiziosi e importanti. "Nel Sud, tra Puglia, Campania e Calabria, ci sono realtà produttive di grande interesse", ha dichiarato il presidente e Ceo di Radia Italia Giuseppe Giordo, come riportato da Il quotidiano di Puglia. Il primo volo, come abbiamo detto, dovrebbe esserci nel 2029.
"Una volta assemblato, l'areo decollerà direttamente da Grottaglie per raggiungere gli Stati Uniti e poi vedremo dove sarà necessario trasportare le pale. Immaginiamo che il Nord Africa possa essere un punto di approdo molto interessante per produrre energia che poi potrà arrivare in Europa attraverso i cavi sottomarini", ha concluso il presidente di Radia Italia.